STORIA DELLA PSICOLOGIA - LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT (I parte)

 LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT (I parte)

di Patrizia Mattioli

La nascita di questo movimento può essere fatta risalire al 1912 anno in cui Max Wertheimer (1880-1943) pubblicò il suo lavoro sul movimento stroboscopico.

La nuova scuola, denominata psicologia della Gestalt (o psicologia della forma) rifiutava completamente l'impostazione elementistica degli strutturalisti e i metodi che ne derivavano, portando avanti il discorso delle qualità gestalt, per le quali il tutto non può essere semplicemente la somma delle singole parti.

 

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THE BEAUTIFUL AGE

 

 

THE BEAUTIFUL AGE

 

 

Carl Gustav Jung

 

by Ivan Battista

 

 

"(...) So I think it’s better for old people to live on, to look forward

to the next day, as if he had centuries ahead of him (...) ".

(Interview by John Freeman with Carl Gustav Jung from the BBC program Face to Face, 1959)

 

 

The elderly, like me, must live life as if it has no end. By ‘like me’; I mean with the mentality of someone who never ceases to be amazed by the things he still manages to learn.

Leonardo da Vinci died in Amboise, in the arms of the French king Francis I who, in tears, called him "my father". Although Leonardo cried, it was not for the fear of his imminent death (at age 67, today he would be considered a "young" senior) but because he realized that he could no longer explore and discover the laws of nature that, for him, constituted the basis of human knowledge and art as well as his primary interest. Leonardo was a man of the Renaissance, that extraordinary period of history, and above all culture, which substituted God for the Anthropos at the center of the universe. 

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ULISSE, CIRCE E L’ERBA MOLY

ULISSE, CIRCE E L’ERBA MOLY

(per tacere di Ermes)

 

 

 

Una conferenza di psicologia analitica sul libro X dell’Odissea

tenuta da Francesco Frigione

Venerdì 19 Febbraio 2016, H. 18:00 – 20:00

LIBRERIA IMAGAENARIA

Palazzo dell’Orologio – Via Luigi Mazzella, 46-50 – Ischia Ponte

Ingresso libero

 

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UN ESPERIMENTO DI DISTANZA CREATIVA

UN ESPERIMENTO DI DISTANZA CREATIVA

Apollo e Dioniso. Il contagio dell’arte.

 

 

Terra rotante

(di Marvel - Based upon a NASA image, see [1]., CC BY-SA 3.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid=20654992)

 

Resoconto del laboratorio transoceanico

di psicologia archetipica, immaginazione e scrittura

tenuto online dal 2 al 30 luglio 2020

 

        a cura di Francesco Frigione e Luciana Zollo

 

 

 

Dioniso e Apollo, immagine di Ugo Derantolis

 

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UNA NOTTE IPNOTICA CON TONI PONS

UNA NOTTE IPNOTICA CON TONI PONS

 

 

Valencia, Teatro Talia:

“... Siente!”, una notte ipnotica con Toni Pons

 

di Erica Di Francesco

 

Tutti sanno o credono di sapere come funzioni l’ipnosi, ma nessuno o pochi credono che sia realmente possibile essere ipnotizzati … fino a quando, una sera di fine ottobre, non t’imbatti in uno spettacolo del Teatro Talia, a Valencia. 

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UNO SGUARDO SUL BUIO

 

 

UNO SGUARDO SUL BUIO

 

 

Epicuro

 

di Ivan Battista

 

                                                           «La morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi

non c'è la morte, quando c'è la morte non ci siamo più noi.»

     Epicuro, Lettera a Meneceo, 125    

                                                                    

 

Ciò che fa la differenza tra noi umani e il resto degli esseri viventi è l’autocoscienza e, di conseguenza, la consapevolezza del nostro limite di vita.

Sapere che un giorno dovremo andarcene per ritornare nel buio dal quale siamo venuti è la nostra immane condanna, ma anche il nostro maggiore punto di forza. Senza questa caratteristica del tutto umana non si sarebbe sviluppata alcuna evoluzione civilizzata. Sì, perché tutte le azioni e le attività che esulano dal primario sforzo per mantenersi vivi, costituiscono ciò che va a creare la cultura e, dunque, la civiltà. Pensiamo solo ai riti funerari nei secoli, alla loro diversità quale espressione di sapere e convinzioni diversi. Fin dalla notte dei tempi si procedeva alla sepoltura dei corpi. Sono stati ritrovati resti umani intenzionalmente composti e posizionati in modo particolare finanche del Neanderthal. Gli Egizi mummificavano; i Greci cremavano e incenerivano i corpi dei defunti; gli Etruschi disponevano i resti dei cari estinti in case fornite di tutto il necessario per la vita ultra terrena e lasciavano negli ambienti le suppellettili e gli oggetti più cari; i Romani inizialmente sotterravano i propri cari estinti sotto il pavimento delle loro abitazioni. In seguito, con l’influenza della cultura greca («Graecia capta ferum victorem cepit, et artes intulit agresti Latio», Quinto Orazio Flacco, Epistole, II, 1, 156) i Romani, “feroci” vincitori della Grecia, ma culturalmente conquistati dall’Ellade, cominciarono ad usare le pire funerarie anche loro.

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VER PARA NÃO OLHAR: A CEGUEIRA BRANCA, A CENSURA E OS SONHOS DE ANGÚSTIA

 

VER PARA NÃO OLHAR:

A CEGUEIRA BRANCA, A CENSURA

E OS SONHOS DE ANGÚSTIA[1]


José Saramago   Por Liliane Camargos[2 
 
Muito nos impressiona a obra de José Saramago (1922 - 2010) por sua genialidade criativa e sensibilidade para questões humanas. 

 

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VIOLENZA ALLE DONNE

VIOLENZA ALLE DONNE

 

 

Il ratto delle Sabine (Gianbologna, 1583)

 

 

di Ivan Battista

 

L’azione di violenza ad una donna si predispone molto prima della sua messa in atto. Colpire una donna da parte di un maschio è deprecabile e inaccettabile e ha radici che affondano in un altro tipo di situazione negativa. In genere, chi adopera la violenza contro l’abbandono sentimentale o contro una critica più o meno pesante da parte della propria partner è una persona che è stata poco amata in età primaria e poco educata al rispetto dell’amore che l’altro porta o che può togliere. La cultura maschilista del possesso della femmina è l’humus fertile dove germogliano gli atti di violenza più feroci rivolti alle donne. Quando poi quest’azione è giustificata col ragionamento che l’uomo che colpisce lo fa perché innamorato o per amore cieco, che gli ha fatto perdere la testa, siamo innanzi ad una cultura dell’amore e dell’educazione al sentimento del tutto carente.

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“LE MEMORIE DEL CIBO, IL CIBO DELLA MEMORIA”

Centro Studi di Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto

e Associazione Animamediatica

In occasione dell’uscita di “CIBO”, n° 22 del “Giornale Storico del CSPL fondato da Aldo Carotenuto”

 

“Latte sacro” (dipinto di Gil Villelas) 

 

“LE MEMORIE DEL CIBO, IL CIBO DELLA MEMORIA”

Sociodramma proustiano diretto da Francesco Frigione

 

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