LA BELLA ETÀ

LA BELLA ETÀ

 

 

Carl Gustav Jung

 

diIvan Battista

 

                                            «(…) Penso, perciò, che sia meglio, per una persona anziana,

continuare a vivere. Guardare avanti con attesa al giorno dopo, come se avesse secoli davanti a sé (…)»  

Intervista di John Freeman a Carl Gustav Jung nel programma BBC Face to Face, 1959

 

Gli anziani come me devono vivere la vita come se non finisse mai. Come me; intendo dire con la mentalità di chi si sorprende a stupirsi per le cose che ancora riesce ad apprendere.

Leonardo da Vinci, morì ad Amboise, tra le braccia del re di Francia Francesco I che, in lacrime, lo chiamava “padre mio”. Anche Leonardo sembra che piangesse, ma non per paura della morte che sentiva imminente (mori a 67 anni, oggi sarebbe considerato un “giovane” anziano) bensì perché si rendeva conto che non avrebbe più potuto esplorare e conoscere le leggi della natura che costituivano, per lui, la base dello scibile umano e dell’arte nonché il suo principale interesse. Leonardo era uomo del rinascimento, quello straordinario periodo storico, e soprattutto culturale, che poneva al centro dell’universo l’Anthropos e non più Dio. 

 

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LA CASA OCCUPATA

LA CASA OCCUPATA

 

 

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LA CULTURA DELLO PSICODRAMMA

LA CULTURA DELLO PSICODRAMMA 

 

 

LA CULTURA DELLO PSICODRAMMA

Incontro teorico-esperienziale

Domenica 13 Novembre 2016 – ore 16 (con aperitivo di chiusura)

Presso la Sede Circolo della Pallacorda, Corso Magenta, 52 - Milano

(Ingresso libero, nel secondo cortile in fondo a destra)

M1 / M2 > fermata Cadorna FN Triennale / Tram 16

 

«Tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.»

William Shakespeare, Iacopo: atto II, scena VII

 

 

 

Lo psicodramma è un “sogno ad occhi aperti” che prende vita attraverso la creatività del gruppo e consente ai suoi componenti un nuovo approccio alla realtà, intesa come mondo delle persone e degli oggetti concreti e, soprattutto, come mondo degli “oggetti interni”. Questi ultimi, infatti, sono pervasi di valenze emotive, intellettive, etiche, politiche, spirituali che si esprimono mediante personificazioni, dinamismi e scenografie. A tali manifestazioni, attinte dalla dimensione inconscia, lo psicodramma giunge dando ascolto e spazio all'immaginazione, l’immaginazione che si concretizza nel “qui e ora” del gioco interattivo. Il mondo che lo psicodramma schiude e dispiega permette ai membri del gruppo di scorgere quale tipo di relazioni abbia ciascuno con i contesti della famiglia, della società, del lavoro, delle relazioni affettive e sentimentali. Soprattutto, l’approccio psicodrammatico consente ai partecipanti di “mettere in comune” le proprie qualità e, mediante il confronto e il sostegno reciproco, stimola il processo individuativo di ognuno. Sorregge, cioè, la spinta all'autorealizzazione del più autentica e profonda, sovente ostacolata da traumi, coercizioni, e ricatti, antichi o attuali, che condizionano, per lo più inconsapevolmente, le persone nelle scelte cruciali dell’esistenza.

 

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LA LUCE DEL DESIDERIO: PROIBIZIONE E LIBERTÀ

LA LUCE DEL DESIDERIO - PROIBIZIONE E LIBERTÀ

 

 

CORPO E IMMAGINAZIONE

 CORSO DI PSICOLOGIA ANALITICA, IMMAGINAZIONE ATTIVA E PSICODRAMMA

 Seminario teorico-esperenziale

 

 Appena entrò nella grotta irrorata dalla fonte, le ninfe, nude com’erano, alla vista di un uomo si percossero il petto e riempirono il bosco intero di urla incontrollate, poi corsero a disporsi intorno a Diana per coprirla con i loro corpi; ma per la sua statura, la dea tutte le sovrastava di una testa.

Publio Ovidio Nasone, Le Metamorfosi, libro III 

 In un famoso racconto delle Metamorfosi, Ovidio ci narra della tragica sorte di Atteone, nipote del mitico Cadmo, che vagava nel folto della foresta in cerca di selvaggina. Il Fato lo condusse alla fonte in cui era solita bagnarsi Diana, circondata da un corteo di Ninfe. Atteone allora scorse la dèa vergine in tutto il suo splendore. Per questo affronto fu subitaneamente trasformato in cervo e dilaniato dalla propria muta di cani. Il desiderio e il rapimento dei sensi, che portano l’essere umano alla radice della conoscenza di sé,celano sempre il fantasma della punizione e della sofferenza mortale. Potersi avventurare in questi sentieri così sconosciuti richiede incoscienza o sommo coraggio, debolezza o lucida forza. E l’esito di questa avventura dipende dalla capacità che l’individuo acquisisce di scoprirsi soggetto del desiderio per l’altro e oggetto del desiderio dell’altro. 

SABATO 16 GENNAIO 2016 - Ore 14:45 – 17:45

 ENERGY S.N.C. DI BARBARA E CLAUDIA CASTAGLIUOLO 

 Strada Statale Forio-Panza 270, civico n. 15

 80075 Forio d’Ischia (NA) 

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LA MASCHERA E ME

LA MASCHERA E ME 

 

 

 

Viaggio archetipico verso il sé profondo,

attraverso l’espressione creativa e lo psicodramma

 

Sabato 14 marzo 2015, in Via Ostia, 16, sc. "D. int. 3 - Roma

(fermata metro A "Ottaviano/San Pietro),

dalle ore 11:30 alle ore 17:00

 

l'Associazione Animamediatica organizza

 

il laboratorio creativo e di psicodramma analitico junghiano condotto dal dottor Francesco Frigione e dedicato alla dimensione archetipica della maschera e al suo rapporto con l'autenticità.

 

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LA MATERIA DEI SOGNI

 LA MATERIA DEI SOGNI

Seminario teorico-pratico sul sogno

 

Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni

e in un sogno è racchiusa la nostra breve vita. 

William Shakespeare, La tempesta, atto IV.I

 

 

 

SABATO 24 OTTOBRE 2015 - Ore 10:30 – 13:30

ENERGY S.N.C. DI BARBARA E CLAUDIA CASTAGLIUOLO 

Strada Statale Forio-Panza 270, civico n. 15

80075 Forio d’Ischia (NA)

 

Sin dall'antichità l’uomo si è interrogato sul significato dei sogni e l’arte dell’interpretazione è stata una tra le più raffinate forme del sapere. La psicoanalisi ha centrato la sua indagine del profondo proprio su queste volatili immaginazioni, all'apparenza assurde e casuali, ripercorrendo il cammino che le raccorda alla vita del sognatore e a quelle del mondo in cui vive. Nel sonno, il sognatore incontra le grandi incognite dell’esistenza, le sue svolte, i problemi e le possibili soluzioni; in esso tutto vi è racchiuso: il passato e la prospettiva del futuro, le emozioni e i pensieri, i ricordi e le fantasie. Il sogno non mente, è sempre autentico, ma ciò che può rivelarsi ingannevole è una sua lettura letterale o meccanica, banale o superficiale.

Nel seminario teorico-pratico verranno introdotti concetti basilari per accostarsi con rispetto e attenzione al mondo onirico e, grazie allo strumento dello psicodramma, si penetrerà all'interno della “materia del sogno”, ponte tra la vita del corpo e quella dell’anima.  

 

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LA MEMORIA DEL CIBO, IL CIBO DELLA MEMORIA Sociodramma proustiano

LA MEMORIA DEL CIBO, IL CIBO DELLA MEMORIA

Sociodramma proustiano (video)

 

 

Link: https://youtu.be/yq8XRhC9CTc

 

        Il 25 maggio 2016, a Roma, presso l’EX MERCATO di  Via Francesco Negri, 9, si è svolta la presentazione del numero 22 della Rivista Storica di Psicologia e Letteratura. Per l’occasione, Animamediatica e il Centro Studi di Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto hanno scelto di realizzare un evento originale e coinvolgente: il sociodramma proustiano intitolato “LA MEMORIA DEL CIBO, IL CIBO DELLA MEMORIA”, condotto da Francesco Frigione e introdotto da Enrico Santori.

 

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LA MENTE DELL’ANALISTA AI TEMPI DEL COVID 19

LA MENTE DELL’ANALISTA AI TEMPI DEL COVID 19

 

 

 

Un video del

Centro Studi di Psicologia e Letteratura, fondato da Aldo Carotenuto

 

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LA NEVROSI DEL POTERE

 

LA NEVROSI DEL POTERE

 

 

Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan in una scena del

film: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

 

 

di Ivan Battista

 

In ambito psicologico per nevrosi s’intende una sofferenza psichica del soggetto che origina, di consueto, da un conflitto inconscio e dà come risultato un comportamento non equilibrato nei confronti dell’ambiente e del socius. Le manifestazioni maggiori di tale afflizione consistono, dunque, in problematicità di relazione con situazioni, gruppi sociali o singole persone. Il suo minimo comun denominatore è l’ansia.

Fu lo straordinario, insigne medico e chimico scozzese William Cullen a coniare, nel 1769, il termine nevrosi riferendosi a disordini psichici procurati da una complessiva alterazione del sistema nervoso. Modificazione in grado di provocare, a diversi ordini e gradi, malessere alla persona.

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LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT (II parte)

LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT (II parte) 

 

di Patrizia Mattioli

Figura ambigua: un vaso o due profili

 

Le esperienze passate e le inclinazioni personali possono influire sulla percezione.

Secondo i gestaltisti, la percezione che abbiamo di un oggetto non è una copia identica all'oggetto stesso, così come una cartina geografica non è una copia identica alla regione che riproduce. Come la cartina geografica però, l'oggetto percepito è identico per forma o struttura all'oggetto che riproduce così che può essere considerato un buon riferimento per la conoscenza del mondo reale. La corrispondenza strutturale tra l'oggetto percepito e i relativi processi cerebrali viene chiamata isomorfismo

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