IL VOLO E LO SCHIANTO

IL VOLO E LO SCHIANTO

Riflessioni frammentarie sulla psiche

che si concretizza e si autodistrugge

 

 

Andreas Guenter Lubitz davanti al Golden Gate Bridge di San Francisco 

 

        di Francesco Frigione

 

  • Andreas Guenter Lubitz [1]  il ventisettenne copilota dell’Airbus 320 della Germanwings – volo 9525, che ha ucciso con sé 149 persone, che viaggiavano da Barcellona a Dusseldorf, il 24 marzo 2015, assai presumibilmente era angosciato di non poter più svolgere il lavoro che dava senso alla sua vita; le sue condizioni fisiche (una malattia psicosomatica che gli intaccava la vista) e psichiche glielo avrebbero precluso e ciò gli è risultato inaccettabile. “Riportato a terra” dai riscontri medici, a dispetto della propria “volontà di potenza”[2] e del richiamo emesso dalla sua stessa sofferenza psichica. A questa il giovane tedesco non ha saputo dare ascolto e, non appena se ne è presentata l’occasione, con fulminea e implacabile determinazione,  Lubitz ha travolto fatalmente tutto quello che era legato alla dimensione del volo: sé, il resto dell’equipaggio, i passeggeri e, indirettamente, anche la compagnia per cui lavorava.

 

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ILLUSIONE, DELUSIONE, DISILLUSIONE

 

ILLUSIONE, DELUSIONE, DISILLUSIONE

SEMINARIO TEORICO-ESPERIENZIALE

 

 

 

Sabato, 19 marzo 2016

H. 14:45 – 17:45

ENERGY S.N.C. DI BARBARA E CLAUDIA CASTAGLIUOLO

Strada Statale Forio-Panza 270, civico n. 15

- 80075 Forio d’Ischia (NA)

- Tel. +39 081 5071141

 

Senza illusione non vi è partecipazione alla vita. L’illusione spinge a rischiare, ad affrontare ciò che è sconosciuto, a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Senza di essa, soccombiamo all’impatto traumatico con il reale e perdiamo la via all’invenzione e all’inganno artistico. Eppure ostinarci ad evitare di contattare la realtà può costarci l’annullamento del rapporto con gli altri e con la verità che è in noi stessi. Dobbiamo apprendere allora un’arte difficile, che ci salvi dalla delusione assoluta e dal ritiro affettivo dal mondo: quella della disillusione.

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IN RICORDO DI ALDO CAROTENUTO

 
IN RICORDO DI ALDO CAROTENUTO

 

 

 

(in occasione del tredicesimo anniversario della sua morte)

 

        di Francesco Frigione

 

       In un Paese che andava progressivamente smarrendo il suo coraggio intellettuale, per adagiarsi in un facile conformismo, nel quale si sarebbe dovuto spegnere ogni conflitto, Aldo Carotenuto ha brillato come una stella solitaria, inguaribilmente fedele alla sua traiettoria personale, capace di dare forza e risonanza a idee destabilizzanti su cosa significhi l’esperienza analitica e il coraggio di assumere scelte esistenziali radicali.

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INNAMORARSI SECONDO LA SZYMBORSKA

INNAMORARSI SECONDO LA SZYMBORSKA

 

 

Particolare della Nascita di Venere

(Sandro Botticelli, 1482-1485 circa - Firenze, Palazzo degli Uffizi)

 

        di Francesco Frigione

 

        Il vero poeta sa dimenticare. Ha letto, studiato, appreso, ma, per nulla appesantito da questo bagaglio, abbandona il superfluo e scava nei sensi, dando vita a nuovi discorsi e a simboli vivi.

        Si serve di lessico e concetti con la stessa libertà con la quale gli architetti delle cattedrali gotiche adoperavano la pietra: esaltandone la potenza attraverso il vuoto, giocando con l’aria che la attraversa e la luce che la inquadra.

 

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INTERPRETAZIONE DI UN SOGNO D’ANGOSCIA

INTERPRETAZIONE DI UN SOGNO D’ANGOSCIA

 

 

L'incubo, (Johann Heinrich Füssli, olio su tela)

 

        di Francesco Frigione*

 

        Questo breve scritto esemplifica il mio approccio interpretativo al sogno in terapia.

Di fatto, ritengo la chiave di lettura del materiale onirico adottata in questo caso una tra le innumerevoli possibili; inoltre, la considero come la risultante di fattori la cui genesi è di ardua ricostruzione, non solo per l’estrema limitatezza del mio sguardo o dello sguardo della Coscienza tout court, quanto piuttosto per la condizione strutturale con cui ciascuno di noi impara a conoscere l’interiorità: noi diventiamo “soggetti” sia generando gli “oggetti mentali” (sensazioni, emozioni, idee ecc.) ai quali ci rapportiamo, sia essendo, contemporaneamente, generati da essi.

È la natura della dimensione complessuale in atto, infatti, a suggerirci il modo con cui riconoscere le immagini psichiche di quello stesso complesso affettivo. Soggetto e oggetto non preesistono l’uno all’altro, ma, a mio vedere, nascono congiuntamente durante l’azione e la riflessione, a cui l’urgenza attuale sospinge l’essere umano.

        Si tratta di un processo particolarmente evidente nell’analisi dei sogni.

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INTERPRETAZIONE DI UN SOGNO D’ANGOSCIA

INTERPRETAZIONE DI UN SOGNO D’ANGOSCIA

 

 

L'incubo, (Johann Heinrich Füssli, olio su tela)

 

        di Francesco Frigione*

 

        Questo breve scritto esemplifica il mio approccio interpretativo al sogno in terapia.

Di fatto, ritengo la chiave di lettura del materiale onirico adottata in questo caso una tra le innumerevoli possibili; inoltre, la considero essere la risultante di fattori la cui genesi è di ardua ricostruzione, non solo per l’estrema limitatezza del mio sguardo o dello sguardo della Coscienza tout court, quanto piuttosto per la condizione strutturale con cui ciascuno di noi impara a conoscere l’interiorità: noi diventiamo “soggetti” sia generando gli “oggetti mentali” (sensazioni, emozioni, idee ecc.) ai quali ci rapportiamo, sia essendo, contemporaneamente, generati da essi.

È la natura della dimensione complessuale in atto, infatti, a suggerirci il modo con cui riconoscere le immagini psichiche di quello stesso complesso affettivo. Soggetto e oggetto non preesistono l’uno all’altro, ma, a mio vedere, nascono congiuntamente durante l’azione e la riflessione, a cui l’urgenza attuale sospinge l’essere umano.

        Si tratta di un processo particolarmente evidente nell’analisi dei sogni.

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IO E L'ALTRO - 23 MAGGIO 2015

 

Maggio 2015

IO E L’ALTRO

Psicodramma analitico junghiano

 

 

 

Sabato 23 maggio 2015

Ore 11:30 – 16:30

Via Ostia, 16 – 00192 - Quartiere Prati - Roma

Metro A - fermata "Ottaviano - San Pietro"

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IO E L’ALTRO Psicodramma analitico junghiano

 

 

IO E L’ALTRO

Psicodramma analitico junghiano

 

 

 

Martedì 21 aprile 2015

Ore 16:00 – 20:00

Via Ostia, 16 – Quartiere Prati - Roma

Metro “A” Ottaviano - San Pietro

  

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L'AMORE CHIUSO FUORI

Come anticipazione del secondo numero della rivista quadrimestrale internazionale Animamediatica, dedicato al tema Amore/Odio e in uscita a fine aprile, pubblichiamo l'articolo

 

L’AMORE CHIUSO FUORI

 

 

 

 

 di Ivan Battista

 

Nessun’altra perdita può annientare un essere umano come la perdita dell’amore, perché con esso ci si è sentiti indispensabili e veri e la sua mancanza ci fa capire che non lo saremo più. 

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L'AMORE, LA FRAGILITÀ, LA FORZA

L'AMORE, LA FRAGILITÀ, LA FORZA

 

 

Centro Studi di Psicologia e Letteratura, fondato da Aldo Carotenuto 

Venerdì 10 gennaio 2020, ore 20:45

Galleria "Medina Roma Art"  

Via Angelo Poliziano, 32-34-36 - 00184 Roma

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