APPUNTI DI VIAGGIO IN TURCHIA

 

APPUNTI DI VIAGGIO IN TURCHIA

 

Testo e foto di Paolo Trichilo

 

La Turchia è una risorsa infinita di storia e cultura, un paese straordinario, in cui ho avuto il piacere di vivere per 4 anni, che vanta luoghi in cui le civiltà si sono succedute senza interruzioni sin dagli albori dell’umanità. Sarebbe impresa vana fornire una descrizione esaustiva delle sue ricchezze artistiche e naturali, pertanto mi limito a 10 località che, in maniera “incidentale” ne attestano la bellezza e varietà, senza neanche ‘toccare’ le principali città del paese, come Ankara, Smirne o una delle più affascinanti mete al mondo come Istanbul, la "Città delle Città", come era conosciuta durante l'era bizantina e successivamente.

 

ANATOLIA CENTRALE

Yazılıkaya ("roccia iscritta") o Midas Kenti (città di Mida) nella provincia di Eskişehir (230 km a ovest di Ankara), è un villaggio, noto per i suoi resti archeologici frigi e per l'iscrizione che menziona Mida. Gli antichi resti consistono in un insediamento e una serie di rilievi rocciosi. Il più famoso è il Monumento di Mida, mentre nella foto compare il cd. Monumento incompiuto. La storia di Mida, salito al trono nel 738 a.C. e sconfitto dai Cimmeri nel 696 a.C., è brevemente raccontata da Erodoto. La sua camera funeraria si trova a Gordion, influenzata dall'arte ittita, mentre l'arte frigia a sua volta presenta forti rassomiglianze con l'arte etrusca in Italia.

 

 

 

Hattusa, 200 km ad est di Ankara, fu la capitale in due diversi periodi dell’Impero ittita, che segnò la storia e la cultura dell’Anatolia nel corso del II millennio a.C.; la città venne in gran parte distrutta attorno al 1200 a.C. e in seguito abbandonata a causa del rapido declino degli ittiti. Oggi costituisce un importante sito archeologico, con imponenti mura difensive, i cui resti (in parte ricostruiti), assieme alle porte cerimoniali, fanno parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Nella foto la Porta del Leone, chiamata così perché ai suoi lati sono presenti le statue in pietra che proteggevano la città dagli spiriti maligni.

 

 

La Cappadocia è una regione inserita dal 1985 fra i siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, sia per via della straordinaria conformazione geologica della regione, che per la sua ricchezza culturale e storica. È nota soprattutto per i cd. camini delle fate, spettacolari pinnacoli di roccia alti fino a diverse decine di metri. Nel territorio si trovano vallate con spettacolari formazioni rocciose, antiche case scavate nella roccia, città sotterranee (Kaymaklı e Derinkuyu) e opere umane sia religiose che civili, risalenti agli imperi romano e bizantino, di grande valore storico e culturale. Le località principali sono Göreme, Ürgüp e Uçhisar, nella provincia di Nevşehir (circa 290 km a est di Ankara).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NORD EST

Sullo sfondo della foto, scattata durante una visita nel nord-est dell’Anatolia, si vede il palazzo di İshak Paşa il governatore che lo completò nel 1784 sul modello di quello di Topkapı a Istanbul e di Edirne. Si trova nei pressi di Doğubeyazıt (altitudine 1.950 metri) sull’antica via della seta, a 35 km dalla frontiera iraniana nella provincia di Ağrı e a 15 km dal monte Ararat. Doğubeyazıt (Bazîd in curdo, Daroynk in armeno) è stata più volte al centro delle guerre ottomano - persiane e di quelle russo-turche. La città venne anche dichiarata capitale della Repubblica curda dell’Ararat tra il 1927 e il 1930.

 

 

 

 

 

Oshk Vank è un monastero georgiano della seconda metà del X secolo d.C. situato nella provincia nordorientale di Erzurum. La chiesa principale del sito, nella foto, è dedicata a San Giovanni Battista, e fu costruita tra il 963 e il 973. La scenografica regione montagnosa un tempo faceva parte del regno medievale della Georgia, come dimostrano numerose chiese e castelli. Sono edifici visitati di rado, che mescolano elementi di stile armeno, selgiuchide e persiano, immersi in magnifiche montagne e rigogliose vallate.

 

 

 

 

 

 

 

 

SUD EST

Urfa, ca. 50 km dal confine con la Siria, conta circa 600.000 abitanti di etnia turca, curda ed araba. Fondata col nome di Edessa nel corso del IV secolo a.C., la regione vanta una storia antichissima, poiché nel vicino sito archeologico di Göbekli Tepe è stato rinvenuto un tempio risalente a oltre 11.000 anni fa. Secondo una leggenda, Abramo, patriarca di ebraismo, cristianesimo e islam, nacque in una grotta nella città, oggi visitabile. Proprio a lui è legato il cd. lago dei pesci, nella foto, poiché il re assiro Nimrod lo condannò a morte e fece costruire una pira per bruciarlo. Ma quando Abramo fu gettato nel fuoco, le fiamme divennero acqua e i tronchi bruciati si trasformarono in pesci. Per questo la vasca è considerata sacra, così come le carpe al suo interno.

 

 

 

 

Il Monte Nemrut è una cima nella catena dell’Anti-Tauro a 2.000 metri di altitudine, nota per ospitare il mausoleo del re armeno Antioco I di Commagene (I secolo a.C.), prima che il suo stato venisse inglobato nell’Impero romano. Il sito archeologico, nell’Anatolia sud-orientale, è inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Antioco I vi fece costruire tre terrazze per collocarvi grandi statue di sé stesso, divinità e animali, mentre la sua tomba non è mai stata rinvenuta. A causa di vari terremoti le statue sono acefale, con le teste alte fino a 2 metri che giacciono a qualche metro dai corpi e coi lineamenti che mostrano i segni del tempo, esposte per due millenni all’azione di pioggia, vento, ghiaccio e neve.

 

 

 

 

 

 

MEDITERRANEO

Le cascate del Düden si trovano nei pressi di Antalya, la città più turistica della Turchia, che si vede sullo sfondo. Poiché la regione si trova tra le alte montagne del Tauro e il Mar Mediterraneo, ci sono molti fiumi e ruscelli che scorrono dalle montagne al mare, creando numerose cascate (molto bella ad esempio quella sul fiume Manavgat). Quella proposta, 40 m. di altezza, che si può ammirare da un bel parco nei pressi, è molto particolare, perché è raro trovare cascate che si gettano direttamente nel mare invece che, come solitamente accade, nel corso più a monte dei fiumi.

 

Uno dei più bei edifici nello straordinario sito di Efeso, territorio profondamente legato alla cultura e tradizioni greche, è la biblioteca di Celso, uno dei pochi esempi sopravvissuti influenzati dallo stile romano. Fu realizzata in età traianea per alloggiare 12.000 rotoli, in onore di Tiberio Giulio Celso Polemeano, proconsole d'Asia nel 106. Ne costituisce anche il monumento sepolcrale, rappresentando una doppia rarità e uno speciale onore per Celso, poiché era insolito sia esser sepolti dentro una biblioteca sia entro i confini della città.

 

Myra, nell’antica regione della Licia, presso la località di Demre, presenta una straordinaria collezione di tombe rupestri, realizzate come capanne di legno scavate nella roccia, presumibile riflesso dell'architettura domestica del periodo. Nel IV secolo Myra fu sede vescovile guidata da san Nicola e nel V secolo divenne capoluogo della provincia bizantina della Licia. Dopo la conquista da parte degli arabi iniziò il lungo declino della città e nel 1087 le spoglie del vescovo vennero trafugate e portate a Bari, dove tuttora si trovano, conservate per l’appunto nella Basilica di san Nicola.