“INSIDE S I L E N T”
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- Categoria: Musica
- Pubblicato Lunedì, 21 Ottobre 2019 11:38
- Scritto da Francesco Frigione
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“INSIDE S I L E N T”
ANTEPRIMA ASSOLUTA DEL VIDEO DI ANGELA KINCZLY
di Federica Mennella
“Inside S I L E N T” è il video backstage dell’ultimo LP della cantautrice italo-ungherese Angela Kinczly, “S I L E N T”, che ne racconta il making, invitandoci a entrare dentro/inside lo spazio dello studio di registrazione.
Scopriamo così l’aura creativa e solitamente privata, colma di emozioni e tensioni, che spesso resta celato ai nostri occhi di ascoltatori.
Il viaggio dentro lo studio Ritmo & Blu - e dentro “S I L E N T” - si snoda lungo il montaggio alternato di immagini outside/inside. Le immagini outside sono quelle di una natura rarefatta, sfocata, e onirica. Una natura distante, come appartenente a un tempo lontano, quello di Emily Dickinson, i cui versi percorrono interamente l’album. Una realtà outside in contrasto con l’interiorità/inside dello studio e che rappresenta visualmente per lo spettatore lo spazio musicale interno di ciascuna delle tracce contenute nel disco. Queste le si può ascoltare solo mentre guardiamo le immagini che raffigurano la natura, che scorrono davanti ai nostri occhi.
Ciò delinea una visibile distanza spazio-temporale fra la creatività intima e spontanea delle tracce che stanno nascendo nello studio e lo spettatore. Frapporre questa distanza è essenziale per la storia, che, grazie a una natura potente e delicata, dosa e addolcisce per chi ascolta (e guarda) l’intenso turbinio di sensazioni suscitato dalle nuove tracce.
Le immagini inside, girate in studio, ci mostrano invece, in medias res, il making – la produzione creativa, le prove, le attese, le emozioni - di “S I L E N T”.
Il montaggio alternato caratterizza così il nostro viaggio di spettatori/ascoltatori mediante le dicotomie inside/outside e vicinanza/distanza. Esso mira però a riportarci sempre verso dentro, verso il cuore profondo della creazione di un disco che rappresenta la dimensione interiore e lirica della Kinczly. L’ascolto e il percorso dentro, così cautamente miscelato e dosato dalle immagini di esterni, ci fanno sentire ora come all’interno di un cocoon caldo, armonioso, senza tempo e sicuro, dove ci possiamo finalmente abbandonare all’esperienza della chitarra e della voce di Angela Kinczly, viaggiando insieme a lei nei percorsi intrinseci e inconsci dell’anima della Dickinson.
Il video si apre con i melodiosi arpeggi di chitarra dell’Autrice, sulle note di North America (0:58), passando per Alone (1:48), per arrivare a Something in a Summer's Day (2:52). Quindi ci propone il sintetizzatore Moog ancora di North America (3:35), mentre, a seguire, fa capolino The Proudest Trees (3:39). La suggestiva traccia di Alone ricompare poi (4:50), accompagnandoci verso Mystic Green, che segna la conclusione del nostro ascolto/viaggio.
Siamo ora tentati di proseguire il nostro percorso inside S I L E N T da soli, dopo esserci lasciati condurre cautamente al suo interno dalle note sicure e affascinanti della Kinczly. Ci incammineremo in punta di piedi, a passo leggero, come suggeriscono i versi della Dickinson, sicuri di riconoscere il nostro silenzioso percorso fra tutti i sentieri possibili che
“S I L E N T” ci ha mostrato.
Il video è stato girato durante i tre giorni di registrazione dell’album presso lo studio Ritmo & Blu di Stefano Castagna, che ne ha curato la produzione artistica.
La regia è di Alberto Baroni. Sono sue anche le immagini di natura che si intervallano ai momenti “dentro lo studio”.
Per concludere il nostro percorso di ascolto/visione chiediamo ad Angela Kinczly di offrirci qualche sua riflessione sul processo creativo che la ha portata alla creazione di “S I L E N T”, e a usare le poesie della Dickinson per comporne i testi.
«S I L E N T è una indiretta celebrazione delle poesie di Emily Dickinson: le ho prese, le ho fatte mie, dimentica, per il tempo utile, della sacralità̀ che ogni grande autore della storia della letteratura emana attraverso la sua opera. Ogni sua lirica è un invito al canto. La Dickinson canta della natura e del suo potere evocativo sull’anima dell’uomo, con parole semplici e toccanti. Non c’è stato un intento monografico programmatico, una selezione motivata delle poesie, sono tutte buone, io le ho seguite che già̀ cantavano da sole, sono stata complice. La ricerca del silenzio che porta a fare pace, a lasciare andare, a fare spazio: così sgorga questo disco: dal silenzio. Il silenzio è color blu notte, tutto comprende, in potenza e brulica di possibilità».
Una intervista completa ad Angela Kinczly apparirà prossimamente su Animamediatica. Stay tuned!
Nota Biografica
Angela Kinczly è una cantautrice italo-ungherese, nata e cresciuta a Brescia. Viaggia spesso a Budapest per ritrovare parte della famiglia e delle sue origini.
Il suo percorso di studi musicali inizia a 10 anni, quando comincia a studiare clarinetto, trascinata da un’amica quasi per gioco.
Nel 2003 si laurea in Lingue e Letterature Straniere.
Si diploma poi in chitarra classica al conservatorio di Brescia nel 2005.
Continua ad approfondire le sue conoscenze musicali attraverso svariati corsi negli anni successivi, spaziando dalla musica antica all’improvvisazione radicale.
Nel 2007 esordisce con il suo primo LP, “The Legendary Indian Aquarium and Other Stories”, che offre l’ascolto di 9 brani elettrofolk ed i cui testi sono scritti in inglese, francese e italiano.
La Kinczly sembra essere affascinata dalla dimensione sinestetica che la musica offre, dalla possibilità di poter creare connessioni tra ambiti sensoriali diversi attraverso essa. La musica di “TLIA” è per l’appunto molto visuale e sinestetica, ed è stata in seguito utilizzata come colonna sonora per “Forget Vienna”, il corto di esordio di una regista-italo americana.
Nel 2009 esce l’EP “Phoenix”, con 5 brani inediti tutti in italiano, frutto della collaborazione con il produttore Stefano Castagna. La scelta di scrivere testi solo in italiano avviene come conseguenza dell’incontro con Castagna e porta la Kinczly in una direzione completamente diversa: abbandona le atmosfere e ilgenere elettrofolk, tipico della musica britannica, per tentare di riportare le medesime atmosfere nella musica italiana.
Particolarmente suggestive sono le tracce Cacoschönberg, Ceneri e In un respiro.
“La Visita” è del 2013, sempre prodotto da Stefano Castagna. Anche in questo caso i testi sono tutti in italiano e la Kinczly si muove verso un genere sempre più lontano da quello degli esordi, che si potrebbe definire ora come alternative rock e cantautorale. Verde mistico e Un giorno di Settembre ben rappresentano queste nuove sonorità.
Sia con “Phoenix” che con “La Visita” la Kinczly e il produttore Castagna provano a portare il mondo sonoro e sperimentale di “Legendary Indian Acquarium” nella canzone italiana. Questo diventa una sfida, un gioco, un’operazione un po’ a tavolino con l‘intento di immettere certe atmosfere (tipiche di artisti esteri) nel nostro mondo musicale. Esprimono un’ispirazione autentica e rappresentativa del proprio gusto, che abbia però anche un riscontro commerciale nel nostro Paese.
“Tense Disorder” è del 2016. Viene prodotto da Francesco D’Abbraccio, già membro degli Aucan, ed è di stampo molto elettronico. In questo LP la Kinczly canta di «tre dimensioni morbose dell’esistenza: nevrosi, paranoia, fissazione/persecuzione», come lei stessa le definisce e torna a scrivere in inglese. «Si tratta di termini usati spesso con leggerezza nella lingua d’uso comune», rivela la cantautrice,«ma che nella loro accezione più appropriata hanno un peso ben diverso» La title-track Tense Disorder è incentrata sul tema della nevrosi e parla di un «reasonable warrior with a crust of fears» e di «hallucinating visions of spinning spots».
“SILENT” (2019) è il suo ultimo LP, tutto in inglese. Un lavoro con cui la Kinczly recupera quella spinta emotiva, intuitiva e libera delle origini, fino a sentirsi pienamente rappresentata da “S I L E N T”, come ai tempi di “The Legendary Indian Aquarium” (2005).
Per chi volesse esplorare ulteriormente la discografia della cantautrice, rimandiamo al suo sito: https://www.angelakinczly.com/
Testo e traduzione di Silent
So has a Daisy vanished
From the fields today -
So tiptoed many a slipper
To Paradise away -
Oozed so, in crimson bubbles
Day's departing tide –
Blooming - tripping - flowing –
Are ye then with God?
Così una Margherita è svanita
Dai campi quest'oggi -
Così in punta di piedi molte ciabatte
Sulla via del Paradiso -
Filtrata così, in cremisi bolle
La calante marea del giorno –
Fiorendo - saltellando - fluendo –
Siete dunque con Dio?