LE DONNE AL CENTRO DELL’UNIVERSO - RENDEZ VOUS: IL NUOVO CINEMA FRANCESE A ROMA

RENDEZ VOUS: IL NUOVO CINEMA FRANCESE A ROMA

LE DONNE AL CENTRO DELL’UNIVERSO

 

 

 

di Serena Di Marco

 

In più città d’Italia (Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo ecc.) dal 5 Aprile al 7 maggio si è svolta la settima edizione di Rendez-vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese.

Sede principale della kermesse è stata Roma (le proiezioni si sono svolte presso:il Cinema Fiamma; l’Institut Français; il Centre Saint-Louis; l’Accademia di Francia a Roma; Villa Medici e la Casa del Cinema). Nella Capitale sono giunti, infatti, grandi  nomi del calibro di Olivier Assayas, Edouard Baer, Lucas Belvaux, Clotilde Courau, Louis Garrel, Mia Hansen-Løve, Antonin Peretjatko, Martin Provost, Thomas Kruithof, Diane Kruger, Nicolas Silhol, Claire Simon e Rebecca Zlotowski.

 

 

Bisogna essere davvero grati agli organizzatori, poiché la rassegna, pur presentando espressioni assai differenti per genere, contenuto e stile, è apparsa intimamente coerente e, con la sua varietà, ci ha consegnato al pubblico l’anima più autentica e profonda della Francia.

 

Il Festival ha visto quali assolute protagoniste le donne, sia in veste di autrici, che di attrici, che di soggetti.

Non a caso,ha aperto la manifestazione l’ultimo film di Martin ProvostSage Femme (Quello che so di lei), in cui l’Autore ritrae i sentimenti e le passioni femminili, ponendo estrema attenzione ai dettagli delle personalità dei personaggi.

Il pubblico ha potuto godere anche de L‘Avenir (Le cose che verranno), l’opera di Mia Hansen-Løve che, l’anno passato, ha vinto l’ Orso d’argento per la miglior regia al 66° Festival di Berlino ed alla quale è stato dedicato uno specifico Focus a Palermo.

 

         Ricordiamo, inoltre, il film Planetarium, della giovane regista Rebecca Zlotowski, già presentato fuori concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia: ne sono protagonisti gli straordinari Natalie Portman e Lily-Rose Depp. La pellicola, nata dal desiderio della regista di raccontare allegoricamente il mondo in cui viviamo, narra di due sorelle sensitive di origine americana che, vivendo a Parigi, s’imbattono nel produttore cinematografico francese André Korben.

Justine Triet, invece, è la regista che, con l’ultimo lungometraggio Victoria (film d’apertura della Semaine de la Critique di Cannes), prendendo a modellola commedia americana, gioca sull’ ironia e sulla comicità per descrivere la storia di un avvocato penalista che vive le sue passioni con vecchi amanti, ex mariti e nuovi uomini.

Anche altri contenuti e generi hanno, però, hanno trovato spazio nel Festival: la realtà popolare, la riflessione filosofica e le produzioni indipendenti.

Dominique Cabrera, Marie-CastilleMention-Schaar, Raymond Depardon, Nicolas Silhol, hanno infatti chiuso il programma con documentari ed opere prime capaci di illustrare la forza del genere reportage nel panorama del cinema francese.

In questo contesto, abbiamo incontrato il regista Olivier Assayas, il quale ha portato sullo schermo Personal Shopper (per cui ha ricevuto il Premio della Giuria a Cannes). Si tratta di un lavoro accurato e profondo, che analizza i legami affettivi della protagonista Maria, una giovane che deve confrontarsi ogni giorno con il proprio mondo fatto di emozioni, ossessioni e sessualità, e che giunge ad amare la natura come qualcosa di perfetto, tanto da sentirla superiore a ogni altra cosa.

 

Si è realizzato, inoltre, nell’occasione, un felice connubio tra il cinema francese e l’italiano, stimolando il contatto tra registi, attori e produttori del cinema francese e artisti e professionisti dell’audiovisivo italiano.

 

Tra gli ospiti segnaliamo, infine: Alba Rorwacher, Clotilde Coureau e Louis Garrel, attrici e attori che hanno sfilato sul red carpet per l'inaugurazione all'Institut Francais a Palazzo Farnese.