IL CABARET MAGICO DI ALEJANDRO JODOROWSKY

IL CABARET MAGICO DI ALEJANDRO JODOROWSKY

13 e il 14 luglio 2016

Teatro Olympia (Valencia – Spagna)

 

 

 

      di Erica Di Francesco

 

      Alejandro Jodorowsky Prullansky è uno scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo, regista teatrale, cineasta, studioso dei tarocchi, compositore e poeta cileno, naturalizzato francese, che sarà al teatro Olympia di Valencia il 13 e il 14 luglio 2016.

Dopo il successo della sua prima performance nella capitale valenziana, torna con i suoi mille e peculiari volti, rivelandosi ancora una volta come una delle personalità più affascinanti del XX secolo.

 

 

Ha 83 anni Alejandro, poco più di due o tre rughe su di un volto che nasconde una mente brillante. Risiede a Parigi ma nel suo sangue scorrono le culture cilena, irlandese, russa, ebraica. Jodorowsky ama definirsi, inoltre, come uno che “prescrive azioni terapeutiche”, all’interno di spettacoli artistici che intendono essere curativi.

Iniziò la carriera scrivendo opere di teatro in Messico; continuò realizzando indimenticabili film di surrealismo magico come “El topo”, “Santa Sangre” e “La montaña sagrada”; a Parigi, creò pantomime con Marcel Marceau diresse e scrisse fumetti per la matita di Moebius e vergò “opere paniche” assieme a Fernando Arrabal. Conosce così profondamente le carte dei Tarocchi da decifrare una situazione senza neppure guardarle. Solo grazie ad una domanda e la scelta di un numero Jodorowsky è capace 'i addentrarsi nella storia intima e profonda dell’interlocutore. 

Il suo spettacolo rappresenta un’opportunità unica per coloro che desiderino partecipare ad un’esperienza curativa originalissima. Con efficace semplicità e mediante esercizi pratici di valore simbolico, che agiscono a livello prevalentemente inconscio, Alejandro riesce a fornire ai partecipanti dei “cerimoniali” capaci di abbattere barriere psichiche, per poter superare l’insicurezza e la paura presenti in ognuno di noi, a causa di condizionamenti familiari e sociali.

Più di 60 anni di teatro, cinema, letteratura, di studio indefesso dei tarocchi e di testi psicologici ed esoterici, di apprendistato sciamanico e di sviluppo della sua arte terapeutica per eccellenza, la celebre “psicomagia”, viene offerto al pubblico per supportarlo sul piano emotivo e offrirgli punti di vista differenti rispetto a problematiche cruciali.  

«La conoscenza e le risate si fondono» in questo cosiddetto “cabaret mistico”, insieme all’interpretazione di testi sacri e all’esecuzione di esercizi collettivi.

Lo spettacolo di Jodorowsky tocca quasi il confine con la magia – intesa come luogo dell’immaginazione creatrice e trasformatrice – e conduce chi interviene a pensarsi non come un’isola – segno di povertà di spirito –, ma quale parte di una totalità.

L’amore di Jodorowsky per tutti gli esseri umani è ciò che egli sa sempre comunicare, cosicché, quando invita le persone in sala ad esprimere una richiesta, quasi sempre questa si risolve in un’aspirazione al proprio bene individuale: “voglio diventare la pittrice di successo che non ho mai potuto essere”; “voglio lasciare quel lavoro mediocre per uno più soddisfacente”; “voglio primeggiare in quella materia ...” ecc. Pochi, però, di solito guardano al cambiamento in funzione dell’altrui benessere. Jodorowsky, invece, sa anche sottilmente indicare una strada spiritualmente più elevata e meno grettamente egoistica.

Un’ esperienza da provare in questi due giorni valenziani per chiunque si trovi da queste parti: assolutamente raccomandabile a chi si proponga di lasciarsi un po’ di Ego e d’insicurezza alle spalle.