ULISSE
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- Category: Letteratura
- Published on Saturday, 27 February 2016 02:34
- Written by Francesco Frigione
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ULISSE
poesia di Francesco Frigione
In verità non furono i miei
compagni a sollecitare il
ritorno,
ma Circe stessa.
Nell'aurora dei suoi fianchi
lunari vidi il mio sole
spegnersi. Riemersi
dal suo corpo come da un
mostro.
Mi spingeva al confine
a cui mai sarebbe giunta.
Poiché - ora lo so - desiderava
un destino del quale io dovevo
essere il compimento.
Mai mi sarei staccato da lei se
non l'avessi sentita già morta. E
col suo silenzio mi fece in Acheronte
vittima immolata.
Quando Tiresia parlò
con violenza assoluta mi tappai
le orecchie. Vanamente.
Ormai nell'abisso
senza ritorno, dove la vita non è
che vuoto e ombra, seppi
che il mio non era semplice
fato ma destino
di senza terra, verso del mio
desiderio. E lì, nel dolore
dell'essere nessuno,
m'inverai.