LEONOR

“Let it be” (lascia che sia) é il leit motiv del romanzo di Diego Galdino, che incede dapprima lento, poi sempre più incalzante, man mano che si dipanano le vite dei suoi personaggi, fino ad imporsi , come nel ritornello di beatlesiana memoria.

 

“Let it be” è anche il traguardo esistenziale che la protagonista, Leonor, raggiunge attraverso un percorso doloroso e lacerante, dominato dal senso di colpa, che alla fine cede di fronte all’affermarsi impetuoso di un amore inaspettato. 
Il legame con i suoi familiari (un padre fortemente dipendente da lei ed una più giovane sorella, affermata artista, estrosa e dinamica) si rivela , in un primo momento, un ostacolo al manifestarsi di quel sentimento, fino a quando per ognuno dei protagonisti non si schiude un percorso di sentimento e comprensione che porta al superamento di rigidi stereotipi, da sempre scambiati per legami di amore. 
Si esprime in uno stile semplice e leggero, lo scrittore romano, ambientando la sua storia in una Cornovaglia soffusa di un’ atmosfera vagamente romantica. Il contrasto degli elementi naturali in un paesaggio suggestivamente descritto, tradisce il conflitto interiore che vive la protagonista, lacerata tra il dovere essere ed il lasciarsi andare ad un amore impossibile e, per questo, fortemente rimosso. 
Ma è l’esistenza di tutti i personaggi ad essere sconvolta. Ad un livello più ampio il passaggio cruciale, in cui ci si interroga sulla verità e lealtà dei propri sentimenti, investe il rapporto d’amore in senso lato. E quello che d’un tratto appare come l’elemento disturbante di una realtà ormai acquisita, si scopre quale nuova linfa vitale, se solo lo si lascia essere: “let it be”.