“ IL BRODINO” - ‘I PATUT’ II APPUNTAMENTO

‘I PATUT’

II APPUNTAMENTO

“ IL BRODINO”

Chiacchiere del dopopartita con Orazio Cane,

celebre tifoso del Napoli Calcio

                                 

                                                           di Franco Saltafuosso

 

 “I patut’”, come sempre, si ritrovano intorno ai tavolini del bar, nella Galleria Umberto I. La luce del sole filtra dalle grandi volte a vetro e luccica sui pavimenti di marmo. È lì che si danno battaglia, tra grida e gesti scomposti, Michele Paccariello, noto come “’O ‘nzevuso”, a causa del vestiario non pulitissimo; il suo opposto, ossia, Vicienz’ Cuozzolino, detto “‘O Turista”, il quale esibisce un foulard di seta annodato al collo e, sulla testa calva, lucidissima, un panama bianco; Aniello Giuglianiello, detto “Pompei”, per la sua devozione all’omonima Vergine; Luca Ferratore, soprannominato “Man’e velluto”, s’ignora se per la sua indubbia perizia nell’arte idraulica, se per l’alto tenore dei suoi compensi professionali, oppure per la trista abitudine di pizzicare, in autobus, il sedere alle ragazze. 

 

 

Il patuto Aniello Giuglianiello, detto “Pompei”

 

Non è sulla permanenza al governo della città di Luigi De Magistris o sulla sua sospensione dalla carica di sindaco che questi signori concionano con tanto fervore, né tantomeno si scontrano sui problemi del lavoro o sui rimedi da adottare contro la crisi che affama il Mezzogiorno. No. La fiammeggiante tenzone si propaga, invece, a partire da un argomento più solido e chiaro: la squadra di calcio del Napoli.

Questo acceso confronto si svolge all’indomani della magra vittoria esterna maturata dal Napoli sul Sassuolo. Tra le parti c’è chi sostiene argomenti a favore di Rafaél Benítez, e chi contro; chi difende Aurelio De Laurentiis e chi lo denigra; c’è chi ce l’ha con Albiol e chi con Hamšík; chi critica Insigne e chi Higuaín; chi venderebbe Rafael e chi Jorginho. Nel marasma, che presto s’ingrossa ulteriormente con l’arrivo di nuovi tifosi, una sola figura resta al suo posto, compos sui, a sorseggiare un bicchierino di amaro: il decano della torcida partenopea, Don Orazio Cane. Sebbene il suo corpo non si agiti, la contrazione dei muscoli del viso tradisce la potente tensione che lo innerva. Vorrebbe intervenire d’imperio, è chiaro, azzittendo i clamori, ma, pazientemente, ritarda la discesa in campo, in attesa che i più accalorati si plachino, motu proprio. Sa bene che, allora, la sua voce baritonale capterà l’attenzione dell’intero uditorio e che la sua arguzia calcistica occuperà definitivamente il centro della scena, regalando all’uditorio battute memorabili.

Io, però, non posso attendere l’evolvere spontaneo del processo e fendo i capannelli addensatisi intorno ai tavoli; infine, raggiungo, con fatica, il sancta sanctorum del tifo - l’occhio del ciclone, potremmo definirlo - dove pure si discute, ma in estrema quiete. Saluto Don Orazio, il quale, vedendomi, rilassa i muscoli del volto; mi sorride e m’invita con un cenno a prendere posto vicino a lui. Non me lo faccio ripetere due volte: sollevata una sedia vuota, mi accomodo al suo fianco.

 

 

 

OCSedete, Don Ciccillo, ché vi offro un amaro. O un caffè se preferite.

FS – Grazie, Don Orazio, l’amaro, no. Magari un tè freddo …

OCMa comm’, ‘nu tè freddo? Nooo, nunn’è ccosa propio! Io voddic’, cca o tè è na ciufeca! E poi, è roba da inglesi. Sentite a me, pigliatev’ na tazzulell’ ‘e cafè … Gennaroooo, porta ‘nu bellu ristretto al signore!

FS – D’accordo, come volete voi. un caffè va benissimo … Beh, siete contento, Don Orazio? Alla fine è arrivata una vittoria …

OCMa qua’ contento e contentoE me la chiamate vittoria quella col Sassuolo? C’avimma da’ il suo vero nome: ‘nu brodino!

FS – E sì, però, “brodino” o no, sempre tre punti sono. Visti i tempi che corrono, ci dobbiamo accontentare.

OC E certamente, è giusto, ci dobbiamo accontentare … Ma p’cchè ? Ma arò sta scritto … Ch’è, ce l’ha ordinato il medico ? Vuj ‘o conuscite quel detto napoletano che dice: “Chi nun tene curaggio nun se corca ch'e femmene belle”? … Ecco, a me m’ par’ che ormai noi tifosi napoletani ci stiamo adattando ad una situazione di precarietà per cui, visto can nun putimm’ arrivà a Sofia Lorèn, c’accuntentamm’ ‘e Tina Pica … No, no, ma chi … E poi, detto fra noi, a me ‘o brodino nun m’ piace: m’ avota ’o stommac’, è tropp’ liquido … Invece, ormai, fosse ora di mettere coccos’ e solido ‘rint’a panza, visto che abbiamo ingurgitato brodini per più di 20 anni! O no?

FS – Si, Don Orazio, però dovete ammettere che qualche segno di risveglio s’è visto.

OC E’ questione di punti di vista, Don Ciccill’. Quello che voi chiamate risveglio io lo chiamo dormiveglia … Infatti, i problemi restano e noi non siamo usciti dalla crisi. Pigliamo proprio la partita col Sassuolo. Abbiamo segnato subito …

FS Aggiungete, “meritatamente” …

OC Bene, molto bene. Vi do ragione: “meritatamente”. E, però, è possibile mai che anche quando riusciamo ad andare in vantaggio poi non chiurimm’ ‘a partita e suffrimm’ fino all'ultimo secondo? Eh, è possibile? Pe’cché ‘stavota c'è juta buon’, datasi la traversa colpita dal Sassuolo a pochi minuti dal fischio finale ... Ma se quel tiro fosse terminato soltanto cinque, dico cinque, centimetri più in basso, staremmo qui a dire le stesse identiche cose della gara col Palermo. Ah, a proposito, dopo quest'ultima, pare ci sia stato uno sfogo di Hìguain che ci dovrebbe far riflettere:  parlando con amici, ha espresso chiara la sua opinione: «A Napoli non vincerò mai nulla»! Azz’!... È chiaro che, di questo passo, ci toccherà accettare l'idea di perdere “El pipita”, appena alla prossima sessione di mercato ... E sarebbe overamente ‘na traggedia!

FS – Effettivamente, questa sarebbe una grave perdita (Intanto Gennaro, lo storico cameriere del bar, deposita sotto le mie narici, con gesti di consumata perfezione, un bicchiere d’acqua fresca e il caffè nero, profumato e fumante, ordinato da Don Orazio) …

OC Eeeh, obbèrit’ ca i brodini nun servono? E invece pare che Benitéz, che pure parrebbe preferire piatti più sostanziosi, non riesca a infondere quello spirito di squadra che ci farebbe finalmente fare il cosiddetto “salto di qualità” … E voi, che di cognome facit’ Saltafuosso, certamente mi capite, no?! …

FS – (La mia espressione rivelerebbe anche ai sassi lo scarso entusiasmo che mi suscita quella battuta sul cognome, problema con cui ho dovuto eternamente fare i conti. Ciò malgrado, Don Orazio sembra non notare nulla, tanto che prosegue imperterrito)

OC – Nèh, Don Rafè’, ma te ne vai o no?  Pigliate chest’ata per esempio: ma vi  par' ca, ‘int'a sti primm' partit', 'o megli'è asciut’ Gargano? Garganooo? Generoso e ubbidiente soldatino, ma pur sempre cavallo di ritorno, calciatore già bocciato in passato e ancora in squadra perchè nessun'altro lo ha voluto!  No, no, qui c'è qualcosa che non va ... Neh, Pompei (il quale, nel frattempo si agita,  essendo grande estimatore di Gargano- infatti, ha giunto le mani in segno di preghiera e, testa ciondolante, rivolge fissamente gli occhi in alto, verso la cupola vetrata della galleria), è inutil’ ca’ fai: Gargano è semp’ stat’ nu miez’ iucator’, e manc’ cu’ ‘na preghiera a Maronn’ ell’Arco po’ diventà nu iucator’ intero!                                                                                          Scusate la digressione, ‘On Ciccì …

FS – No no, prego … Anzi, è interessante conoscere l’opinione degli tifosi … Aaaah (mi catapulto sul bicchiere d’acqua, dopo essermi ustionato le labbra sul bordo della tazzina bollente).

OC Attento, ché vi scottate … Ma chi dite “i tifosi”: sti quatt’ sciem’? Ma  chist’ nun capiscen’ nient’ e calcio … No, turnamm’ a nuj … Ci tengo a sottolineare un aspetto pissicologico importante all’interno di una squadra di calcio: ‘o cemento…

FS – Scusate, Don Orazio, non capisco … Ma che ci azzecca adesso il cemento?

OC Eh, ‘On Ciccì’, il cemento, come ‘a chiammate voi quella cosa che unisce i calciatori?

FS – L’amalgama … L’affiatamento?

OC Eh, quello, il cemento! Per esempio, già da qualche gara ho l'impressione che non tira una buona aria nei rapporti fra Hìguain e Hamsìk ... Se non mi credete, vi invito, Don Ciccillo bello, a visionare i fotogrammi relativi all’azione del gol col Sassuolo di Callejòn. Dunque, Hamsìk recupera una palla sulla trequarti e chiede il triangolo a Hìguain. Hìguain, però, fa ‘o spaccimmoso, e non gli ripassa la palla al centro. E, giustamente,  il povero Marekiaro s’incacchia, e per la delusione lascia cadere le braccia ... Poi, fortuna vuole che l'assist per Callejon si riveli vincente ...

FS – E bellissimo …

OC Sì, sì… Hamsìk, però, a quel punto, pare tener’ cient’ann’, par’ ca’ ten’ nu pis’ ch’è quanta a ‘na muntagna ‘ngopp’ ‘e spalle: s’abbassa e recupera, triste assai, il pallone dalla porta, mentre i due ex madrilisti festeggiano …                                                    L'impressione è che non ci sta cemento fra i leader della squadra. So fernut’ i tiemp in cui, dopo un gol, Hamsìk, Lavezzi e Cavani improvvisavano un balletto, magari co’ Zuniga e altri, mostrando quell'intesa, quella concordia e quell’entusiasmo che portarono nel 2012/13 a vette altissime. Allora, solo la Juve di Conte - puozz’ passa ‘nu guaj – c’impedì di trasformare quegli splentiti risultati in scudetto!  E cosa deriva da questa insofferenza? Lo sapete, no, che ieri un’altra notizia nefasta ha riempito le pagine dei maggiori quotidiani sportivi? Sembra che, a gennaio Hamsik, lascerà il Napoli per andare al Liverpùl! Come vedete, Don Ciccillo, continuando cu ‘sti brodini, emigreranno tutti i nostri migliori talenti. Altro che “fuga dei cervelli”, chest’ è “ ‘na fuga dei pper’ ”, dei piedi! Perciò, cà nun c’ vo’ ‘o brodino, ma ‘nu bellu menù completo: antipasto, pasta al forno, pollo ch’e patan’, contorn’ e parmigiana ch’e mulegnan’, frutta fresca di stagione, babà alla crema e, per finire, nu bellu cafè … Ah, mi raccomando, niente tè, chello so’ vevon’ a Liverpùl! Approposito, comm’era ‘o cafè ?!?

FS – Buono buono … rinfrescante!