MY FAIR LADY SOTTO LE STELLE, A BUDAPEST

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MY FAIR LADY SOTTO LE STELLE, A BUDAPEST

 

                          di Vincenzo Basile 

 

   

      Su libretto di Alan Lerner e musiche di Frederick Loewe, l’adattamento dal Pigmalione di George Bernard Shaw, ebbe un immediato, enorme successo filando, dalla prima assoluta a Broadway nel 1956, per circa tremila repliche consecutive, fino al suo trasloco a Londra nel 1958, dove arrivò a quota 2281.

Numeri esorbitanti per l’epoca.

 

  

 

 

 L’interprete di My Fair Lady al Szabadteri Szimpad di Budapest,  Istvan Hirtling (foto di Vincenzo Basile)

 

      Ebbe tre successivi allestimenti, nel ’74,’81 e ’93, sempre a Broadway, confermando la fortuna straordinaria di un’opera che anche in Italia, per la prima volta nel 1964 (con Delia Scala e Gianrico Tedeschi) e nel ’92, 2000, 2004 e fino alle ultime stagioni del 2012,2013 e 2014 con Luca Ward e Vittoria Belvedere al Sistina, ha continuato a imporsi come il musical di più sicuro impatto di pubblico e quasi sempre di critica, di tutti i tempi.

      Doveroso ricordare che il successo ungherese è conseguenza anche all’ammodernamento dell’esecuzione musicale che il direttore dell’orchestra ha voluto velocizzare per adattarla ai tempi recitativi contemporanei, che dopo quasi sessant’anni si son fatti più scorrevoli a rendere ancora più effervescente il ritmo dello spettacolo prodotto dal teatro Vorosmarty di Szekefehervar, dove dopo le due prime uscite nella capitale, tornerà dall’inizio della prossima stagione, subito dopo l’estate.

 

 

 L’interprete di My Fair Lady al Szabadteri Szimpad di Budapest, Istvan Hirtling (foto di Vincenzo Basile)

 

    E’ un Higgins incostante, irascibile, disordinato e fragile quello interpretato da Istvan Hirtling al Szabadteri Szimpad di Budapest, il teatro all’aperto, capace di 3500 posti,nel verde dell’Isola Margherita; una delle due maggiori del Danubio urbano di Budapest.

 

«Non volevo fare il solito Professore noioso e pedante. Ho preferito interpretare un’intellettuale reso arido dalla sua condizione di single, con tutte le insicurezze e le debolezze di un individuo che non riesce ad amare le donne, tantomeno se spavalde e di modesta condizione sociale come la fioraia Elisa Doolittle (l’ottima Csilla Radnayné, spiega il protagonista. 

      E’ un momento magico per il cinquantaseienne Hirtling che, impostosi definitivamente all’attenzione di critica e pubblico nel 2002, assumendo quattro diversi ruoli nella medesima messinscena, il dramma di Imre MadachLa tragedia umana”, quest’anno porta sul palco cinque differenti personaggi, in altrettante produzioni, tra prosa e musical.

      Oltre che Polonio nel prossimo Amleto, sarà anche l’avaro Arpagone e inoltre, come avviene da ormai venticinque anni di fila, l’anziano gatto Old Deuteronomy, boss dei Cats dell’omonimo musical inglese, sempre a Budapest e poi in tour in tutta la nazione.

 

 

 L’interprete di My Fair Lady al Szabadteri Szimpad di Budapest, Istvan Hirtling (foto di Vincenzo Basile)