PERICOLO … PUBBLICO!

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PERICOLO … PUBBLICO!

Di FREDERIC SABROU

Traduzione e adattamento di Antonietta De Lorenzo

Regia di Sebastiano Bianco

       

Presentazione di Antonietta De Lorenzo

Il progetto nasce a Parigi, dove lo spettacolo è stato replicato nell'arco di due anni in diversi teatri oltre 300 volte, ottenendo un notevole successo di pubblico e destando l’interesse della critica per le tematiche affrontate, vicine a molte moderne realtà europee. 

 

La commedia è infatti già stata rappresentata in altri paesi, mentre per l’Italia sarebbe una novità assoluta. 

Depositaria  esclusiva dei diritti, credo - e con me i professionisti che hanno accettato di prestare la loro opera - possa essere una coraggiosa opportunità di riflessione su temi quali la multietnicità, il rispetto, la tolleranza delle diverse opinioni, ma soprattutto il significato di “impegno democratico”.

Obiettivo della divertente provocazione siamo tutti noi, ma in ultima analisi le giovani generazioni che saranno chiamate a confrontarsi in una società politicamente e socialmente complessa.

La compagnia è composta da 5 attori tra cui la sottoscritta e Riccardo Barbera entrambi ex allievi dell’ Accademia Nazionale d’ Arte drammatica “Silvio d’Amico” di Roma.

Siamo in contatto con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Francia a Roma che ci ha assicurato il patrocinio e la possibilità  di inserimento nella rassegna del Progetto TERI  traduzione, edizione e messa in scena di opere teatrali contemporanee francesi) .

Inoltre recentemente l’ IMAIE ha deliberato un finanziamento come contributo al progetto.

 

LA STORIA

Serge Coulomb è autore e regista de “Il giardino dei rimpianti”. 90 minuti prima che si alzi il sipario Serge ritrova in camerino i suoi attori: Julie, Boris e Helène che è anche la sua compagna, e annuncia loro che la sala normalmente poco frequentata, attende quella sera in maniera inspiegabile 380 prenotazioni.

Tutti gioiscono di questa improvvisa consacrazione, compreso il giovane tecnico magrebino Samir.

Ma un giornale gli rivela che a causa di un grande meeting nazionalista che si è tenuto in città, un oratore di estrema destra, Cathala, promuovendo i suoi progetti per la cultura e il teatro ha raccomandato la loro commedia! E’ dunque molto probabile che i 380 spettatori siano dei simpatizzanti. Nessuno riesce a capire cosa Cathala possa aver trovato nella commedia a sostegno delle sue tesi. Serge, che si definisce l’antitesi di un autore “impegnato” è furioso per essere stato inglobato là dove non si ritrova. Hélène e Julie, immediatamente animate da una forte coscienza politica rifiutano di andare in scena. Boris è pragmatico: ci sono dei soldi in ballo, ne ha bisogno, quindi si va in scena. Per Samir il problema non è di quella sera, è nella vita quotidiana, è ovunque.

Serge da un taglio e decide di annullare la replica per salvare la sua reputazione, ma il direttore minaccia: butterà le scenografie sul marciapiede e pretenderà un risarcimento.

Questo evento dona un nuovo valore all’ “impegno” di ciascuno. Le opinioni si oppongono con fervore: bisogna andare in scena o no? Cedere all’ipocrisia ordinaria o manifestare un’etica di cui nessuno sa bene cosa fare? Queste domande ne trascinano molte altre che oltrepassano il quadro del teatro e interpellano ogni individuo sulla maniera di sentirsi “attore” della vita democratica o semplice spettatore. 

 

LINK VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=0FX0riHpZGc