RICETTA PER UNA BUONA COLAZIONE

RICETTA PER UNA BUONA COLAZIONE

 

 

 

        Poesia di Francesco Frigione

 

Ogni mattina, al risveglio,

eseguo le stesse lente operazioni,

lente quanto il mio adattarmi al mondo:

perdo passi per casa,

recupero libri e giornali, estraggo

gli indumenti per quando sarò lavato,

sistemo oggetti che sposterò di nuovo.

Ma il rito più importante è la colazione,

sontuosa più di un pranzo:

 arance spremute, yogurt con semi vari,

vitamine, capsule di medicine,

cereali e, soprattutto, il cappuccino.

Ora questo cappuccino è

un’elaborata menzogna artigianale,

dove monto in un cilindro il latte,

già scaldato assieme alla moka.

Travaso l’emulsione in una tazza,

sempre la stessa, bianca e col piattino azzurro,

centrata su una tovaglietta d’identico colore,

per ricordare il mare e il cielo della mia città.

Verso il caffè che screzia la schiuma e affonda.

Poi spolvero il cacao

e rimiro a lungo l’opera, sulla quale

dispongo un cono di cereali.

Il cibo inizialmente galleggia sulla superficie

tesa e porosa. Ma, scucchiaiando le scaglie

inzuppate, la materia in basso risucchia

quella in alto. Tutto s’impasta,

si assorbe, si confonde.

 

La superficie scalfita cede:

è labile e immaginaria,

e le densità la permeano.