"ORECCHIE" DI ALESSANDRO ARONADIO, DALLA PRIMA MONDIALE ALLA BIENNALE

"ORECCHIE" DI ALESSANDRO ARONADIO,

DALLA PRIMA MONDIALE ALLA BIENNALE

Dal College di Venezia a Londra:

Un film in giro per i festival

 

 

Al suo esordio un Daniele Parisi sorprendente

 

di Serena Di Marco

 

È stato presentato in anteprima, alla 73a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nell’ambito di “Biennale College”, Orecchie, il lungometraggio scritto e diretto da Alessandro Aronadio (regista di Due vite per Caso) e interpretato da un importante cast: il protagonista Daniele Parisi, al suo esordio al cinema; Silvia D’Amico; Pamela Villoresi; Ivan Franek; Rocco Papaleo; Piera Degli Esposti; Milena Vukotic; Andrea Purgatori; Massimo Wertmüller; Niccolò Senni, Francesca Antonelli; Sonia Gessner e Paolo Giovannucci.

 

 in bianco e nero dai toni grotteschi e destinato a diventare un cult del festival - e di festival ne ha girati vari, dalla sua uscita fino ad oggi.

E’ uno dei quattro progetti internazionali sostenuti e prodotti da “Biennale College”, giunta alla sua quarta edizione, un’esperienza innovativa che promuove i giovani talenti, con il sostegno del MIBAC e della collaborazione accademica con l’IFP di New York e del TorinoFilmLab.

Orecchie sta partecipando al B.A. Film Festival; è stato proiettato a Varsavia e in altri luoghi della Polonia; ha continuato il suo giro in Russia; poi al Montecarlo Film Festival e ha avuto una serie di proiezioni a Londra, Stoccolma e Barcellona; infine è approdato al Copenaghen Film Festival nella sezione “comedy” e al Rio De Janeiro International Film Fest.

Prodotto da Costanza Coldagelli per Matrioska, in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, Frame by Frame, Rec e Timeline, sarà presto nei cinema italiani.

La pellicola è apparsa nei primi mesi del 2017 con la 102 distribution,

è un progetto di basso budget, interpretato da uno straordinario protagonista, che si cimenta col genere commedia ironica.

La trama racconta della crescita introspettiva di un uomo allontanato da tutti e in conflitto con il mondo, un uomo che aspira alla felicità, togliendosi la maschera costruita nella vita.

Una mattina, il mondo intorno a lui sembra cambiare: al risveglio, contraddistinto da un fastidioso fischio alle orecchie, trova un biglietto della fidanzata con l'avviso della morte di un caro amico, di cui il protagonista non conserva ricordo.

Destato nuovamente da un’insolita coppia di suore, viene portato al pronto soccorso; da lì si ritrova, quindi, in casa di un suo vecchio professore universitario. Così inizia la giornata,alla scoperta del mondo.

Seguono un appuntamento dal medico, per capire se abbia un problema all’udito, e incontri con persone bizzarre:occasioni di cambiamenti interiori e di di riflessione.

Il film è girato in una Roma colorata in bianco e grigio e ripercorre varie zone: da Via Merulana a Torpignattara, dalle ex caserme di Via Guido Reni al Metropoliz sulla Prenestina, dal Ponte Umberto I alla scalinata di San Pietro in Vincoli, da via di Tor Marancia al Villaggio Olimpico, da Piazza delle Vaschette a BorgoPio.

In questo vagare, con l’incessante fischio alle orecchie, il protagonista prova a capire se esista un senso logico a quanto gli accade e ripensa alle sue disavventure e al procedere apparentemente insensato.

Passeggiando, affronta la propria coscienza e scopre gli angoli più sconosciuti di Roma; va con la mente alla sua fidanzata, ai suoi amici, al suo professore, ai ricordi di quando era giovane.

I personaggi che gravitano intorno al protagonista sono divertenti, macabri e imperfetti; rimangono impressi nella mente proprio per le loro caratteristiche.

Il finale in chiesa completa il quadro di tutta la storia: qui si svolgerebbe il funerale di un suo amico: ed ecco che, d’innanzi alle persone che ama, finalmente riesce ad esternare ciò che prova. Ora prova un’autentica felicità.

 

Orecchie è una commedia pervasa da un senso di massimo smarrimento, una minaccia simile a quell’alternarsi di stati di animo e flussi di coscienza che, ogni giorno, infuriano dentro di noi.

Tutto ha uno scopo; in tutto c’ è una morale, proprio come nelle favole. La bravura del regista consiste esattamente in questo: trattare una storia, tra silenzi e dialoghi, con grande leggerezza ed una vena sottile di comicità che lega lo spettatore ai personaggi sin dall’inizio della narrazione; un vero e proprio viaggio che il pubblico compie con il protagonista. Un film particolare che ci fa ridere e riflettere; una commedia dolce ed amara nella scrittura di Aronadio, che riesce a rendere tragicomiche la realtà e l’irrealtà, i sogni e le follie della vita.

Solo affrontando davvero i problemi si comprendono le paure: si appartiene al mondo reale, trovandovi la felicità, conquistando la fiducia nel fatto che qualcosa di bello esiste intorno a noi.