LA FAMIGLIA DEI 101, RITO FIABESCO E INGENUO

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LA FAMIGLIA DEI 101, RITO FIABESCO E INGENUO

 

 

 Teatro Eliseo

Via Nazionale, 183 Roma

 

 

Concerto per famiglie

 

        di Federica Bassetti

 

Il Teatro Eliseo ospita le favole e azzera le età, pur chiamando a raccolta le famiglie. “La carica dei 101” è fuoco d'artificio sensoriale, è nei personaggi e non nelle caricature, è nel volto, nelle movenze, nel fuggi fuggi tra Peggy, Pongo, mugolii e verseggi, andirivieni di trucchi e una Crudelia sinuosa e più che disegnata, perché sembra vera. Ed è tutto questo nella carica di Angela Di Sante, recitante e danzante sulle musiche di Bruns, nella cornice creata dall' Orchestra Nuovaklassica, composta da 45 elementi e diretta dal Maestro Stoppoloni, con la direzione artistica del Maestro Celani.

 

 

Angela Di Sante nei panni di Crudelia

 

All'inizio, un inganno operato dalla Di Sante, che inganna anche chi scrive, ingenuamente credula che l'orchestra sia divisa tra jazz e classica, litiganti tra loro. Poi, lo spettacolo... e dire che bambini a teatro non si vedono spesso, ma adulti con il sorriso negli occhi e la faccia attonita dei bambini, sono ancora più rari. E se è pensata per loro, per i piccoli, la rappresentazione fiabesca che l'Eliseo ospita e ospiterà in altre forme anche a gennaio e a marzo del prossimo anno, in realtà riesce a coinvolgere gli spettatori grandi e piccini in un’esperienza di insolita e musicale leggerezza, senza che le parole siano mai superficiali, senza che l'Orchestra sia troppo dominante, ma coro di suoni e cornice rispettosa, rapiti dalla mimica e romantica effusione di gesti dall'attrice protagonista, sapientemente e delicatamente studiati nel racconto e nella pièce dal ritmo fiabesco. Un andar indietro nel tempo quando le favole rappresentavano per noi, ancora sprovvisti di cd, internet e cellulari, l'apprendimento di un sogno.

La musica tiene desto il sottile canale dell'ascolto e i bambini non possono annoiarsi neanche un momento in questo grande teatro, sin troppo grande per loro, e sempre la musica fa capire quanto sia importante la sua forza, la sua compagnia che non è mai solo accompagnamento. Le calde immagini di Bertoncin fanno da scenografia all'ambiente, rendendolo ancora più accogliente e il partner della Di Sante sul palco, a momenti pare più aggraziato di lei.

Insomma, adattamento più che riuscito, visto che dal cinema andava traslato, e ritrovamento di un inaspettato tesoro. Qui, abbiamo davvero partecipato ad un rito, e persino i bambini vi hanno assistito senza saperlo. Anzi, forse invece lo sanno: il sapere del cuore non si impara sui libri né dalla bocca dei maestri, ma è corrente segreta che arricchisce dentro, è emozione che suscita la vitalità di ogni momento, stato di grazia di chi onestamente sospira di fronte all'alba di ogni giorno.

E la famiglia si alza, fa colazione insieme, si saluta al mattino. Ci sono anche le liti, le incomprensioni, porte che sbattono e perché no, anche delusioni, e se non c'è mai un'unica trama familiare e un'unica famiglia, oggi, nella fretta che ci imbavaglia, sembra che non ci sia tempo neanche per definirla. E allora proviamo a spiarla, perché quando la casa dorme e anche Walt Disney-papà della favola sonnecchia, quando finalmente il silenzio della notte regna, al buio qualcosa brilla, qualcosa che è sempre sveglio, una gemma: l'accoglienza. Siamo 15 in famiglia, ma possiamo diventare 101, basta stringerci. Le braccia si aprono allora e le tavole si allungano come si allungano anche le minestre e chi non è dei nostri riceve il medesimo calore. Essere in tanti, che bello! Quasi in troppi! Le nostre possibilità di amare si infinitizzano, accettiamo l'altro e anche quest'altro nel nostro abbraccio, sì, anche lui che è il figlio di qualcun altro.

Non famiglia allargata, ma famiglia dal lungo sguardo. E così i cagnetti che dovevano finire uccisi per diventare pelliccia come recita la fiaba, vengono accolti tutti nella stessa casa e Crudelia, terrifica e struggente strega, viene vinta, così come dovrebbe essere sempre schiacciato senza pietà l'intruso, quello che approfitta dell'onestà di una famiglia in modo subdolo e che una volta accolto, pensa già a sgomitare l'altro.