BASILICATA POZZ' TO POZZ'

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LA ZAMPATA DI MAIC del 6 aprile 2016

BASILICATA POZZ' TO POZZ'

 

 

 

Dove eravamo rimasti ?!?  Ah si, alla “Venere in scatola capitolina”, rea di essere troppo svestita per il Presidente iraniano Rohani, col quale si è organizzato un affare da 17 miliardi di dollari per le grandi aziende italiane, fra le quali l’ENI.

Quest'ultima, all'epoca, firmò un memorandum d'intesa di cooperazione bilaterale nel campo delle perforazioni petrolifere con la National Iranian Drilling Company, e, dunque, non era certo il caso di urtare la suscettibilità della delegazione persiana; ne fece le spese la povera Venere, inscatolata da Matteuccio Renzi & C. . Amen.

 

 

Ed ora? Siamo alle solite: dobbiamo considerare l'ennesimo scandalo che vede implicati politici, parenti di politici, grosse aziende ed enti pubblici e privati a vario titolo implicati. Parliamo, ovviamente, dello scandalo “Petrolio in Basilicata”. C'è quindi una sottile nube tossica che unisce le due storie, derivata dal petrolio

In questa circostanza non è coinvolta l'ENI, che pure ne ha fatte di cotte e di crude, sempre in Basilicata, al Centro Oli di Viggiano, smaltendo illecitamente rifiuti petroliferi "pericolosi" e falsificando dati sulle emissioni in atmosfera. Per questo filone d'inchiesta, la Magistratura, al momento, ha effettuato 5 arresti, indagato 37 persone, sollevando un'ipotesi di reato per disastro ambientale. 

Nel secondo filone d'inchiesta viene indagata, invece, la Total, cugina francese di primo grado dell'ENI. La multinazionale transalpina, a proposito dell'ormai famoso giacimento di Tempa rossa, è balzata agli onori della cronaca per il coinvolgimento della Ministra, anzi ex, Federica Guidi e del fidanzato Gianluca Gemelli. Al momento qui si contano 2 arresti e 23 indagati. I reati contestati sono: turbativa d’asta, concussione; abuso d’ufficio; corruzione; tentata truffa aggravata e favoreggiamento! 

In verità non ci appassiona molto il fatto che politici italiani, assieme a parenti, acquisiti, affini e non, facciano affari con le grandi multinazionali o con le piccole imprese artigiane ... dato che, ahinoi, lo diamo per scontato: siamo, infatti, la nazione più corrotta d'Europa. Se mai, ci sembrerebbe strano un appalto pulito e trasparente ...

Del resto, la Ministra Guidi, pardòn, ex ministra, ha dichiarato di essere in perfetta buona fede. E noi le crediamo. Effettivamente, è assoluta normalità agevolare un parente, un amico, un elettore, in un affare da qualche milione di euro!

E che si suppone abbia fatto mai, poi: che abbia semplicemente aiutato il fidanzato ad ottenere un subappalto per lo smaltimento dei rifiuti da lavorazione dell'estrazione del petrolio, truccando i codici degli stessi da pericolosi a non pericolosi, con l'acquiescenza delle autorità.

Si tratta di metalli pesanti, di idrocarburi alogenati e di clorurati alifatici, cancerogeni 7.000 volte oltre i limiti, da iniettare ad oltre 300 atmosfere di pressione nelle viscere della terra attraverso i pozzi vuoti: tanto l'ARPAB (Agenzia Regionale per la Protezione dell' Ambiente della Basilicata) non controlla, la Regione e le Asl si allineano, e le altre istituzioni sono compiacenti, se non illecitamente immischiate

E, va bene, e che sarà mai: si inquinano le falde ... Ma tanto la Basilicata fornisce acqua "potabile" solo a metà del sud Italia!

In un'intercettazione telefonica, Gianluca Gemelli, fidanzato dell'ex Ministra, riferisce di aver rassicurato il Governatore della Basilicata sulla salubrità del business dell'oro nero: «Guarda, non ti preoccupare perché tanto non inquina...», parole seguite da una fragorosa risata, annotano gli investigatori. E le risate telefoniche – ve ne ricordate? - non sono una novità. Infatti, si udirono anche nelle registrazioni telefonich di politici e imprenditori, che pregustavano affari milionari, mentre la terra ancora tremava a L'Aquila e la gente moriva sotto le macerie.

L'ultima intercettazione telefonica pubblicata ‘stamane rasenta poi il ridicolo: si passa dalle risate di Gianluca alle lacrime di Federica. Questa, essendosi resa conto di che farabutto fosse il fidanzato, scoppia, per telefono, in un pianto dirotto: «(lacrime) Gianluca ma allora tu mi stai usando ?!? ... ». A tale quesito pare che il Gemelli abbia risposto allo stesso modo di Nino Taranto, in un noto film di Steno, “Totò contro i quattro”: “E che ti credevi ca ch'era!”. Anche nel film si assiste ad un'intercettazione, magari un po' più rudimentale, ma comunque efficace . Per chi volesse godersela, il link You Tube è il seguente: <https://www.youtube.com/watch?v=pa_IB7NEVV8>.

Ma, come già accennato, non ci appassiona più di tanto l'illecito guadagno di politici e connessi, a cui abbiamo fatto il callo, quanto un problema assai più grave: la salute delle persone e dell'ambiente.

Chi, come me, vive in Basilicata, ha la sensazione di abitare una terra che sta diventando un colabrodo. Una fra le regioni più piccole d'Italia, che conta meno di 600.000 abitanti, sempre più in diminuzione, e dove non c'è lavoro ma solo tanti buchi: 25 i pozzi petroliferi in produzione (più 12 definiti produttivi non eroganti), destinati a salire in breve, grazie al famoso "Emendamento" presentato dal Governo, a 49: Fra essi uno, quello di Montegrosso, a pochissimi chilometri da Potenza, il capoluogo della Regione.  Già, Potenza, una città immobile, in cui non succede mai niente e nota tutt’al più per l’omicidio di Elisa Claps o per il caso Vallettopoli, scoperchiato dal giudice Woodcock. Ora, Potenza balza agli onori della cronaca per i buchi nella terra. E, così, se in Campania c'è da tempo la “terra dei fuochi”, in Basilicata abbiamo “la terra dei buchi”. Il risultato, comunque, è lo stesso: Basilicata pozz' to pozz', una piccola “terra di mezzo”, tra Campania, Puglia e Calabria, da “spertusare” (“forare”, “bucare”, “scavare”) liberamente, a vantaggio delle lobby politico-petrolifere, in cambio di qualche decina di posti di lavoro. Oh, scusate, nel cambio, purtroppo, bisogna annoverare pure un disastro ambientale annunciato, sicuro, garantito. E con lo sblocca Italia, tanto caro al nostro Matteuccio Renzi, si sbloccheranno altri 18 permessi per scavare altrettanti pozzi ... mentre alla diga del Pertusillo ( mai nome fu più consono), invaso idrografico nella Val D'Agri, posto al centro fra i pozzi di Viggiano e Tempa Rossa, già da qualche tempo, sul pelo dell’acqua galleggiano decine di pesci morti in quella che era la limpida trasparenza delle sue acque.

 

 

A causa dei clorurati alifatici cancerogeni ? ... Macché, per morte naturale ... forse di vecchiaia, naturalmente!

Questi, ahinoi, sono solo alcuni dei danni provocati dall'estrazione del petrolio: in un solo anno, circa 854 mila tonnellate di liquidi inquinanti sono colati nelle falde! Mica faranno male all'agricoltura e agli allevamenti di bestiame? ...  Poi, tanto per gradire, beneficiamo pure dell'inquinamento dell'aria: di fatti, sia dai pozzi che dalle centrali di desolforazione vengono emesse sostanze nocive e dannose come idrogeno solforato, nitrati, composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici, nanopolveri pericolose, le cosiddette “polveri sottili” - che saranno pure sottili ma fanno male come grossi pachidermi sul collo - tutte sostanze che è provato scientificamente sono cancerogene e che procurano danni al DNA e ai feti.

Ah, dimenticavo, si aggiunge poi l'anidride carbonica; sì, la famosa CO2, che tanto serve a sbarazzarci di quell'inutile strato protettivo di ozono stratosferico che impedisce ai raggi ultravioletti di comportarsi come si conviene in una civiltà tecnologicamente avanzata. In questo allegro bucherellare, si provoca il cosiddetto surriscaldamento del pianeta. E, giustamente, ché, i buchi li facciamo solo a terra? E no, facciamoli anche in cielo: così, colabrodo sopra e colabrodo sotto ...

Scusate mi tolgo la maglia di lana, anche se stiamo soltanto ad Aprile. Eppure, qui in Basilicata, “fa già nu caver ‘e pazz'!”.

E dire che, fino a 30 anni, fa si decantava sia l'acqua sia l'aria “d' Putenza” come “la meglia d'Italia” ; adesso, invece, i vecchietti sulle panchine  si lamentano che “gn' stann' facenn' tutt' buc buc”

Solo nel giacimento di Viggiano vengono estratti circa 100.000 barili di petrolio al giorno con emissione in atmosfera di circa 90.000 kg di CO2 al giorno . Sissignore, 90 tonnellate al giorno di anidride carbonica, libera di svolazzare nei cieli della Basilicata, a seconda di dove spira il vento! A pieno regime dovrebbero arrivare a 200.000 barili al giorno: basterà solo un altro buco e un altro pozzo, stavolta più vicino al centro abitato.

Oh, e quasi dimenticavo i 50.000 di Tempa rossa: giusto, “Presidè” !?!

E in tutto ciò il nostro Matteuccio che fa? E sì, lui dimostra di essere un politico  veramente concreto: già l'anno scorso, dagli Stati Generali del clima, riuniti a Parigi, annunciava: «Bisogna prendere atto di un dato di realtà ... da qui a domani mattina non finisce il petrolio!».

Tale concetto è stato ribadito non più di una settimana fa:«Petrolio e gas naturale serviranno ancora a lungo ... ». Quindi, vai avanti così ancora per anni e anni, procedi con lo sfruttamento della "risorsa" per eccellenza! Finché c'è petrolio, ahinoi, c'è speranza (per loro). Vale a dire che sarà obbligatorio utilizzare il petrolio fino all'ultima goccia.

Ma chi ce l'ha ordinato: il medico?

E' un po' come quando, nella preistoria, all'età della pietra subentrò quella dei metalli - il rame, poi il bronzo, indi il ferro -, con i quali forgiare gli utensili utili  alla sopravvivenza. Eppure, riflettendoci bene, all'epoca, mica erano finite le pietre? … Solo che non si utilizzavano più. Ugualmente oggi: ancora c'è petrolio nelle viscere della terra, ma potremmo lasciare a riposo senza generare ulteriori danni!

Capisci, caro Matteuccio, un sistema tecnologicamente più avanzato soppiantò un sistema obsoleto, cosicché le pietre, di cui il pianeta era assai ben fornito, e che sicuramente facevano meno danni del petrolio, rimasero inutilizzate.

Il paragone fra pietra e petrolio in matematica determinerebbe la seguente similitudine: “pietra : ferro = petrolio : fonti rinnovabili”.

È una situazione questa che mi ha fatto tornare alla mente una bellissima serie tv a cartoni animati degli anni sessanta, realizzata dai mitici Hanna & Barbera, e ripresa nei decenni successivi: “Gli Antenati”, (“The Flintstones”), ambientata per l'appunto nell'età della pietra e resa celebre per il famoso cavallo di battaglia di Fred, il protagonista, che puntualmente riproponeva il suo inesorabile tormentone, richiedendo alla moglie: «Wilma, dammi la clava!». Era il modo con cui il simpatico cavernicolo intendeva fare giustizia sommaria di ogni sopruso.

 

 

 

Forse alcuni di voi, i più vecchietti, ricorderanno il cartone; Renzi forse no, è troppo giovane lui. Peccato, perché a me sembra che sia lui a vivere ancora nel Paleolitico, e che brandisca una clava di pietra!

Quello però che vorrei ricordargli è che, per quanto riguarda le fonti rinnovabili, è stato capace di fare addirittura peggio dei suoi predecessori (buoni pure quelli). Stando ai dati del Fondo Monetario Internazionale - e non certo Legambiente o No Triv - gli incentivi forniti al petrolio, al carbone e al gas, in Italia stanno crescendo; mentre quelli alle fonti rinnovabili diminuiscono. Gli rammenterei che, nel 2012, erano entrati in esercizio quasi 150mila nuovi impianti fotovoltaici, mentre nel 2014, anno di insediamento del governo Renzi, i nuovi impianti entrati in esercizio sono stati appena 722. D’altro canto, i contributi statali ai combustibili fossili sono passati dai 12,8 miliardi del 2013 ai 13,2 miliardi del 2014. “Cos'e pazz' Mattè”, li hai aumentati, alla faccia del taglio delle emissioni dei gas serra!

Al contrario, nel 2015, gli incentivi alle energie rinnovabili, in Italia, si fermano sotto gli 11 miliardi.

E già, dimenticavo, qui stiamo ancora all'età della pietra ...

Non va meglio con i posti di lavoro: secondo uno studio redatto dall’Istituto Althesys, in Italia, entro il 2030, si potrebbero garantire oltre 100mila posti di lavoro nel settore delle rinnovabili, cioè circa il triplo di quanti ne garantisce attualmente Fiat Auto. A conti fatti, però, l’anno passato, ne sono andati persi circa 10mila, grazie alle geniali strategie di politiche energetiche del governo: bravo Matteuccio, bravo!

Mi fermo qui anche se ce ne sarebbero ancora tante da dire e anche perchè, in fin dei conti, Matteuccio mi sta pure simpatico ...  Solo che, invece che Presidente del Consiglio, l'avrei visto meglio nelle vesti di nuovo attore protagonista di una riedizione dei Flintstones ... Sì, sì, unitamente a Federica Guidi, s'intende: “Matt e Fed”, come Fred e Wilma, e Gianluca Gemelli, quale attore non protagonista …

 

Basilicatamente, Maic.