L'ALBA E IL TRAMONTO...! PROJECT 80

L'ALBA E IL TRAMONTO...MISSIONE COMPIUTA! PROJECT 80 

IL GIRO DEL MONDO IN MOTOCICLETTA DI LORENZO PIOLINI E ALBERTO PORRO 

 


Kazikistan: i due centuari si riposano    di
Erica Di Francesco
  

Cari lettori , ricordate i due ragazzi poco più che ventenni alle prese   con la loro missione : girare il mondo in 80 giorni a cavallo di una       moto? Sono qui a raccontarvi che …ce l’ hanno fatta! 

 

 

 

Kazikistan: i due centuari si riposano

 

Lorenzo Piolini e Alberto Porro in Kazakistan (foto di Lorenzo Piolini)

 

Seduta davanti ad uno dei due protagonisti di project 80, Lorenzo Piolini, lo guardo negli occhi e immagino attraverso il suo sguardo la Romania, il Kazakistan, la Russia, il Giappone….e ogni singolo paese attraversato da due moto e due ragazzi pieni di voglia di scoprire cosa c’è anche dove sembra esserci il nulla.

Lorenzo mi descrive le tappe del viaggio con l’ entusiasmo di chi ha vissuto al massimo per 80 giorni, e la nostalgia di chi , come dice lui stesso: “non vedrò più un alba e più un tramonto come quelli che ho visto in questi mesi” aggiunge”scandivano le nostre giornate, meravigliose albe e stupendi tramonti” , come non lasciarsi trasportare dai racconti delle avventure e delle piccole disavventure incontrate  lungo il tragitto, dalle persone meravigliose che hanno conosciuto, dai paesaggi infiniti che posso intravedere negli occhi di Lorenzo? 

Alla domanda: “potresti dirmi i tre luoghi che per qualche motivo ti hanno più attratto durante project 80?” , “certo!tutti a loro modo ma in particolare in ordine : la Romania, la Mongolia e il Giappone”.

In Romania il calore delle persone hanno fatto si che Lorenzo e Alberto si sentissero a loro agio, che incontrassero un aiuto e del calore umano che in un viaggio è cio che forse più conta. La Mongolia , particolare nel suo genere, paesaggi mozzafiato, uno degli stati più vasti senza accesso al mare….e infine il Giappone, dove la vera diversità si manifesta nella sua pienezza, nei sorrisi delle persone e nella visione futuristica dei suoi abitanti.

 

Mongolia (foto di Lorenzo Piolini)

 

 Giappone (foto di Lorenzo Piolini)

 Forse come diceva Charles de Montesquieu: “I viaggi danno una grande apertura mentale: si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio Paese e non si è disposti a farsi carico di quelli stranieri.” Per questo ti danno la possibilità di abbracciare culture diverse , popoli che hanno tradizioni al limite del reale e di andare addirittura a messa con un pastore protestante, cercare il tuo io e l’ “io” di chiunque varchi la soglia della mente aperta di un viaggiatore. Cosi è stato per Lorenzo e Alberto, “ il bello e l’ incredibile di questo progetto è stato poter affrontare le difficoltà con chiunque incontrassimo per strada e il pensiero che in un certo senso stavamo confrontando il mondo attimo dopo attimo paese dopo paese” cosi Lorenzo definisce il senso del “giro” che parte da un punto, Milano e arriva allo stesso punto con un bagaglio personale molto più carico e ricco di sensazioni ed esperienze.

“Il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta; il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare” (T. Terzani), ed è proprio per questo forse che alla domanda…” qual’ è il futuro di Project 80? Quali viaggi hai in mente Lorenzo?” la risposta è stata: “ non avere un limite di tempo ma viaggiare e scoprire uno dei posti più affascinanti del mondo, il sud America, per potersi fermare e vivere ciò che un domani potrò raccontare”.

I sogni e le speranze del futuro e la voglia di ripartire sono cosi evidenti che non occorre io vi dica quanto intenso sia stato questo lungo cammino ma, superati gli incidenti, gli imprevisti e  i confini geografici l’ unica aspettativa è che Project 80 abbia lunga vita e ci possa proporre nuove e numerose emozioni.

 

Foto di : Lorenzo Piolini; USA.

 

Dopo aver parlato a lungo sulle fasi tecniche, le moto vendute e aggiustate, le differenze culinarie e religiose, i costi e l’ economia e come tutto ciò cambi da paese a paese, ho riflettuto sul nostro incontro, sulla vita del viaggiatore,  sul perché non vedevo la felicità nel volto di chi ha pur sempre realizzato qualcosa di davvero difficile come il giro del mondo, ho capito solo ora che il viaggiatore viaggia solo, non viaggia per esser contento, ma perché ha scelto di essere libero come il vento e fa di questo il suo mestiere. Egli passa guarda e come il vento porta via con sé una lacrima, un sorriso e lo estende ad altre vite.

“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito” (José Saramago). Vi auguro di ricominciare presto il VOSTRO viaggio, la vostra vita, le vostre idee e i vostri sogni. 

Voglio dedicare quest’ articolo ad Alberto Porro, che con Lorenzo Piolini ha realizzato e portato a termine Project 80 compiendo perfettamente il giro del mondo nei termini stabiliti di  80 giorni, ma che purtroppo non appare nella presente intervista perché per via di un recente incidente è impegnato in un altro viaggio, quello della guarigione. A te amico e appassionato viaggiatore.

 

Siberia (foto di Lorenzo Piolini) 

 

U.S.A. (foto di Lorenzo Piolini)