ETTORE

ETTORE

 

 

 

Poesia di Francesco Frigione

 

 

Il mio nome è un altare

di sacrificio e dubbi. 

 

Come l’alta meridiana sul

palazzo di Priamo con l’ombra

della spada ho sempre

indicato il quadrante contrario

e a ogni massacro ho pregato

la pace feconda.

 

Fedele alle generazioni e

al sangue, ho separato

le linee invisibili dell’amore

dall’odio cieco e sconfinato,

sapendo che l’assurdo destino

non ci avrebbe risparmiati.

Qualcosa in me viveva,

però, oltre il presente

e il prossimo domani,

come se il cuore

me lo guidasse un dio

senza nome, un dio poeta

di forze in lotta

tra il mare ribollente

e lo Scamandro fresco.

 

In attesa del compimento

Ho domato la mia frenesia,

e ho legato al carro

i cavalli del desiderio.

Gli ho visto una scintilla

negli occhi:

nessuno avrebbe più

carezzato quelle criniere

con uguale dolcezza.