DISORIENTAMENTO, AMBIGUITÀ, INCERTEZZA

SPRECO DI TEMPO

DISORIENTAMENTO, AMBIGUITÀ, INCERTEZZA

Saggio sull'uomo esitante

 

 

 

Jesús Maria del Angel Porlas-Dudas y Fé

DISORIENTAMENTO, AMBIGUITÀ, INCERTEZZA

Saggio sull’uomo esitante

Introduzione di Gianni Vattimo

Pagine 3500 – € 180,00

Edizioni dell’impensabile, Isola Ferdinandea 2015

 

di Ugo Derantolis

 

        Il celebre filosofo spagnolo Porlas-Dudas y Fé- caposcuola dell’Assolutismo relativo - è oramai unanimemente riconosciuto come uno dei più temerari pensatori del terzo millennio. In questo nuovo e decisivo lavoro (pubblicato in spagnolo lo scorso novembre e prontamente tradotto in italiano) affonda il bisturi nella carne viva dell’uomo contemporaneo … e, con estremo disappunto, non vi trova alcunché!

        Ma andiamo per ordine. 

 

 

L’Autore stesso si domanda con assillo crescente, a misura che procede nell’indagine, se stia adottando il giusto metodo e, di continuo, rettifica il prorpio tiro. Attacca lo stesso tema attraverso l’ottica dei maggiori filosofi “continentali” e “analitici” e adopera tutti – ma proprio tutti - i procedimenti logici di detrutturazione dell’armamentario postmoderno. Visti gli esigui risultati a cui perviene, non disdegna neppure, in sette serrati capitoli, di compiere un vertiginoso salto indietro, di millenni, riaprendosi alle suggestioni dei grandi antichi: Parmenide, Protagora, Socrate, Platone, Aristotele, Agostino, Spinoza e molti altri. Al termine di questo immane sforzo, però, si accorge, con orrore, di stringere tra le dita soltanto un pugno di mosche: dell’uomo contemporaneo raccoglie, infatti, soltanto uno sbiadito sembiante!

Un colpo durissimo per lo studioso, e pure per noi che da subito siamo stati rapiti dagli sbalzi della sua scrittura, ora avvolgente e voluttuosa, ora controllata e cristallina, e ci attendiamo i massimi risultati dal suo sforzo.

        A questo punto, chiunque non possedesse la tempra intellettuale del filosofo saragozzino avrebbe già dato  forfait o, ancora peggio, avrebbe forzato le conclusioni. Niente di ciò avviene, invece, con Jesús Maria del Angel Porlas-Dudas y Fé,il quale,con infinita pazienza, ritesse la sua tela, gettandosi a capofitto nei meandri dell’indagine psicologica e della letteratura moderna e contemporanea (ed è tale la messe di fonti riferite, che ometto di riportarne anche solo una). Per dare un’idea, segnalo che nella premessa di questa seconda parte lo studioso dedica tre capitoli al Don Chisciotte di Cervantes.

I passaggi e i rivolgimenti in cui coinvolge il lettore sono innumerabili, ricchi, meravigliosi, direi quasi stupefacenti, considerando che Porlas-Dudas y Fé non si limita ad attingere alle risorse della psicologia e dalla narrativa occidentali, bensì abbraccia studi, poemi, racconti e romanzi del vicino e dell’estremo Oriente, inserendo anche splendide gemme di autori africani e dell’Oceania. Ne emerge un quadro così fantasmagorico, rutilante e vasto da risultare indecifrabile, proprio a causa dell’eccedente complessità.

Il pensatore iberico è il primo a denunciare questo secondo bruciante  insuccesso, quando ammette che dalle sublimi pagine da lui vagliate con cura certosina, pur emergendo la sostanza dell’uomo contemporaneo, al contempo, il rigoglio dei materiali finisce per velarne la fisionomia.

La sconfitta parrebbe adesso definitiva e completa.

        Ed ecco, invece, l’inatteso, il miracolo: la terza parte dell’imponente ricerca di Porlas-Dudas y Fé, che, prendendo le mosse dal duplice smacco precedente, paradossalmente se ne avvantaggia. Come? Istituendondo calzanti analogie e raccordi  tra i giri a vuoto del suo intelletto nel presente tragitto e l’esistenza svuotata dell’uomo contemporaneo. Il pensatore, i suoi simili e il libro finalmente adesso coincidono: Disorientamento, Ambiguità, Incertezza  cessa di essere un discorso su qualcosa, o tantomeno un’immensa allegoria come quella dantesca, per rivelarsi un totale “isomorfismo”, ossia un microcosmo identico, nella struttura e nella semantica, allo sconfinato macrocosmo antropico che descrive.

        Un capolavoro assoluto in procinto di attraversare i secoli.